La lampada di Dyson è molto più di quel che sembra

La forma segue la funzione nella luce intelligente e “transformer” di Jake Dyson., che da anni lavora alla lampada definitiva.

Nel 2019, Dyson ha lanciato Lightcycle, una luce minimale dalla forma a croce, capace di replicare la luce diurna locale con un margine di errori di pochissimi chilometri. È stata sviluppata da Jake Dyson, figlio del fondatore dell'azienda britannica James. Questo particolare approccio si evolve quest'anno in una nuova lampada dal design molto funzionale, un bell'elemento d'arredo dall'aspetto piacevole, di sicuro non così dirompente dal punto di vista visivo come il suo quasi brutalista predecessore. L'alternanza tra le linee curve dello stelo e quelle spezzate del braccio superiore, i volumi vuoti e pieni, e le sue colorazioni nero, antracite o bianco e grigio, sono tutti elementi che rendono più facile riconoscerlo immediatamente come un prodotto Dyson. “Quando abbiamo progettato questo nuovo prodotto abbiamo avuto molta più considerazione per il suo utilizzo negli interni”, dice Jake Dyson poco prima del lancio europeo del prodotto a Milano, dove lo incontriamo.  “Questa città è la capitale mondiale del light design, ecco perché siamo qui”, spiega al pubblico di giornalisti e influencer.  


Utilizzando un algoritmo esclusivo, 3 LED caldi e 3 freddi lavorano in tandem per simulare la luce diurna, con una temperatura di colore potenziale che va da 2.700 a 6.500 Kelvin; così il nuovo Lightcycle Morph prosegue quanto Dyson ha iniziato con il Lightcycle originale, ma è in grado di fare di più: questa lampada è stata esplicitamente progettata per aiutare a ridurre l'affaticamento degli occhi e migliorare le prestazioni visive, dice Dyson. Attraverso un'app dedicata, regola la luce in conseguenza all'umore e all'età dell'utente – si deve considerare che un sessantacinquenne ha bisogno di una luce fino a quattro volte superiore a quella di un ventenne, spiega la neuroscienziata britannica Karen Dawe, presente anche lei al lancio della lampada. Dal punto di vista funzionale, si tratta di un aggiornamento delle diverse tecnologie che si possono trovare nel Lightcycle del 2019 – qui potete leggere l'intervista in cui Jack Dyson le descrive nel dettaglio: dall'architettura del software al sistema di raffreddamento e come Lightcycle sia stato progettato per avere la maggiore longevità possibile. La maggior parte della conferenza di lancio a Milano non ha riguardato il prodotto in sé, ma quanto siano importanti per il nostro benessere la luce del sole e i cicli di luce naturale, e quanto sia invece dannosa l'esposizione alla luce artificiale per gli esseri viventi.  Lightcycle è il prodotto di una ostinata intelligenza e della volontà di creare una fonte di illuminazione artificiale sostenibile, che funzioni come un'estensione della luce del sole.

Lighcycle Morph adatta la sua luce a diversi contesti di utilizzo, con quattro diverse modalità di illuminazione: indiretta e ambientale, per rilassarsi e dare risalto agli interni, e poi una pensata per il lavoro e gli hobby, e una che crea effetti di luce drammatici. Tutto questo è possibile soprattutto grazie ai due elementi più innovativi del design di Lightcycle Morph: la nuova testa ottica, che Dyson definisce “intelligente”, completamente adattabile alle diverse esigenze grazie a una manovrabilità a 360 gradi; e lo stelo cilindrico composito in alluminio-policarbonato con 16.740 aperture, che crea una luce ambiente soffusa quando la testa ottica è in modalità ambiente: è l'altra grande innovazione del Lightcycle rispetto al modello dello scorso anno. Due cavi esposti ultrasottili attraversano il centro della lampada, alimentando i led. La lampada è bella e con un aspetto normalizzato, il suo design non è così dirompente come l'asciugacapelli di Dyson, per esempio. Ma c'è intelligenza in ogni dettaglio, e tutto risulta funzionale.

La lampada Lightcycle Morph è dotata di diverse modalità preimpostate per lo studio, il relax, il risveglio e il sonno, ed è possibile pre-programmare fino a 20 diverse impostazioni di luce. Questo completa il cerchio delle possibilità di una lampada pensata per essere personale ancora prima che personalizzabile. Dotata di un sensore di prossimità, si spegne quando non è necessaria la luce, ci sono comandi manuali e una porta USB di tipo C per ricaricare smartphone altri dispositivi. Si connette con Wifi e Bluetooth, ma non si parla di una possibile integrazione con Alexa o Google Assistant. Disponibile in due versioni, da tavolo o da terra, il prezzo di partenza è 599€.

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