Domus 1088 è in edicola

Il terzo numero di Domus curato da Norman Foster è incentrato sul futuro della formazione e della storia.

Editoriale/ I leader civici del futuro Nell’editoriale di Domus 1088 il guest editor racconta la sua visione su città e sostenibilità introducendo il programma del primo master promosso dal Norman Foster Institute di Madrid.

Testo Norman Foster

Saggi/ Imparare dal passato Le buone regole di una formazione architettonica volta al bene della società non sono cambiate. Le ritroviamo in alcune massime latine, attraverso le quali tracciare il futuro della professione.

 Testo Luis Fernández-Galiano

Saggi/ Grandi progetti e investimenti privati Il passato ci insegna che il desiderio di profitto non preclude la qualità del progetto e il bene pubblico. Se applicato con sensibilità, può migliorarli entrambi.

Testo Matthew Foreman

Archivio/ Il senso della conservazione Le specificità degli archivi di progetto, non ultima la varietà materica degli oggetti che custodiscono, sono state riconosciute solo di recente. Questi luoghi offrono una prospettiva su un’epoca, un patrimonio inestimabile su cui costruire il futuro.

Testo Norman Foster

Architettura/ Asa Studio, Busogo School, Busogo, Rwanda Procedendo per fasi secondo una prassi consolidata dello studio di base a Kigali, anche questo progetto mette al centro la comunità, l’attenzione all’ambiente e la funzionalità.

Testo Erandi de Silva

Architettura/ Approach Design Studio, Huizen High School, Ningbo, Jiangbei, Cina Nella convinzione che per gli studenti sia proritario imparare in un’atmosfera distensiva, lo studio progetta un’esperienza didattica e spaziale inedita nella città di Ningbo, che si concretizza con una “foresta fluttuante” .

Testo  Guanghui Ding

Architettura/ Lyons Architecture, Boola Katitjin, Murdoch, Australia Concepito come piattaforma per l’apprendimento, l’edificio articola una molteplicità di spazi per l’università di Perth in una struttura di legno.

Testo Alessandro Benetti

Architettura/ Mass Design Group, The Ellen Degeneres Campus, Dian Fossey, Rwanda Il centro di ricerca, prima sede permanente del Dian Fossey Gorilla Fund, è il risultato di uno sforzo collettivo da parte di una comunità molteplice, assieme locale e globale.

Testo Iga Perzyna

Architettura/ Architectural Pioneering Consultants, Simba Vision Montessori Campus, Ngabobo, Tanzania Il progetto fa tesoro delle risorse di una zona remota della savana tanzanese: con semplici blocchi di detriti di pietra vulcanica e sabbia, la scuola diventa un edificio passivo.

Testo Franklin Kasumba

Arte/ Alan Vaughan-Richards L’installazione di Michael Collins Architects trasforma i disegni d’archivio del progettista britannico-nigeriano in un’architettura nomade indossabile.

Testo Ola Uduku

Design/ Ronan Bouroullec, Chapelle Saint-Michel de Brasaparts Il designer francese ha progettato gli arredi sacri cercando di conservare e valorizzare quell’impressione di coerenza e di straordinaria continuità fra l’architettura e il suo sito.

Testo Silvana Annicchiarico

Saggi/ Una tecnica antica che guarda al futuro La ricerca di soluzioni costruttive innovative e sostenibili può partire dalla tecnica tradizionale giapponese dei giunti complessi, oggi resa più efficiente dalla tecnologia.

Testo Richard Maddock

Foster sull'arte/ Cristina Iglesias L’opera dell’artista spagnola davanti alla sede londinese di Bloomberg orienta luogo e persone tramite caratteristiche concrete, come la memoria, la storia, la comunità e l’identità.

Testo Norman Foster

Book reviews/ Pensiero radicale e cultura del fallimento

Testo Luca Garofalo

Postscript/ Rimanete studenti

Testo Norman Foster

Intervista/ Deborah Berke, formare alla sostenibilità urbana Integrare ciò che si costruisce nel contesto urbano, impegnarsi nella vasta sfera pubblica condivisa e sviluppare consapevolezza ambientale. Questi gli aspetti di un corretto percorso dell’architettura.

Intervista Norman Foster

Coverstory/ Il futuro di formazione e storia

Testo Edward Burtynsky

Diario. Viaggio in Italia/ La Sicilia è una metafora, ma non solo come pensava Sciascia

Testo Walter Mariotti

Diario. Emerging territories/ Charlanta: l'urbanistica fluida della deregulation

Testo Javier Arpa Fernández

Diario. Common places/ Gallerie

Testo Paul Smith

Diario. Terzo stato/ Christoph Gantenbein e le infinite variazioni della palazzina borghese

Testo Manuel Orazi

Diario. Human design/ Il convivialismo di Lemonot, tra cura e impegno sociale

Testo Paola Carimati

Diario. Collaborazioni/ Miyake e Bouroullec, quando l’arte ispira la moda

Testo Elena Sommariva 

Diario. Mnemosime/ Vignelli e il tavolo a encausto veneziano

Testo Cristina Moro

Diario. Punti di vista/ La nuova geografia della prossimità felice La città dei 15 minuti propone un paradigma policentrico per ripensare le città in ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Ne discutiamo con il suo creatore, Carlos Moreno, e con la storica dell’architettura e dell’urbanistica Michelle Provoost.

Testo Giulia Ricci

“Le città sono il nostro futuro”, scrive Norman Foster nell’editoriale di Domus 1088. Le città stanno però diventando incrementalmente più complesse e pongono sfide inedite non solo in termini urbanistici, ma anche per il modo in cui i progettisti e i leader civici vengono formati. Le relazioni fra le istituzioni pubbliche e private si sono fatte sempre più fitte, tanto da generare porzioni considerevoli degli insediamenti urbani che abitiamo. Questo contesto richiede quindi una riflessione sulle risposte che il mondo del progetto sta offrendo.

Incentrato sul futuro della formazione e della storia, il numero apre con i saggi di Luis Fernández-Galiano e Matthew Foreman, rispettivamente architetto e professore emerito presso la Scuola di Architettura dell’Università Politecnica di Madrid, e scrittore e ricercatore presso Foster + Partners. Mentre il primo riflette sullo stato della formazione architettonica, il secondo si concentra sulla storia della relazione pubblico-privato nella realizzazione di grandi opere, dal parco Güell a Barcellona fino al Rockefeller Center di New York.

Nella sezione Archivio, Norman Foster racconta del senso e del ruolo che gli archivi di design e architettura svolgono nella formazione dei professionisti della progettazione, indagando le loro peculiarità e le necessità di conservazione. 

I progetti di architettura toccano il tema del numero in diversi modi, raccogliendo esperienze significative a diverse latitudini del globo. Della Busogo School in Rwanda, e dell’innovativo approccio di Asa Studio che, procedendo per fasi, mette al centro la comunità, l’ambiente e la funzionalità, scrive Erandi de Silva, mentre Guanghui Ding racconta come la Huizhen High School di Approach Design Studio rappresenti la punta di diamante della sperimentazione che la Cina contemporanea sta facendo sull’architettura scolastica. Alessandro Benetti analizza la struttura universitaria Boola Katitjin della Murdoch University, nell’area di Perth, di Lyons Architecture, che sperimenta con il legno in un territorio che è patrimonio delle popolazioni indigine dell’Australia occidentale. L’Ellen DeGeneres Campus di MASS Design Group, sempre in Rwanda, è un centro didattico di ricerca sui gorilla. È raccontato da Iga Perzyna come esito dell’incontro di comunità locali e globali in un inedito processo realizzativo definito dallo studio. In Tanzania, Architectural Pioneering Consultants realizza Simba Vision Montessori Campus. Ne scrive Franklin Kasumba, esplicitando come lo studio abbia fatto tesoro delle risorse di quest’area remota della savana.

Copertina Domus 1088, marzo 2024

Nella sezione Arte, Ola Uduku racconta dell’installazione di Michael Collins Architects alla Sharjah Architecture Triennial, un archivio nomade e indossabile dedicato all’opera dell’architetto britannico-nigeriano Alan Vaughan-Richards. Silvana Annicchiarico ha visitato la Chapelle Saint-Michel de Brasparts in Bretagna, dove il designer francese Ronan Bouroullec ha ideato una serie di arredi sacri in continuità con l’architettura. Il ricercatore e architetto Richard Maddock si dedica al legno e alla storia dei giunti giapponesi, indagando gli aspetti che fanno di questa tradizione una risorsa per il futuro.

Per Foster sull’arte, l’architetto britannico sceglie l’installazione  Forgotten Streams (2017) della spagnola Cristina Iglesias, scultura tripartita situata all’esterno della sede londinese di Bloomberg. In Book reviews, Luca Galofaro recensisce tre libri – di Thomas Ramge e Rafael Laguna de la Vera; uno curato da Beatriz Colomina, Ignacio G. Galán, Evangelos Kotsioris e Anna-Maria Meister; e di Amy Edmondson – che guardano all’innovazione, alla pedagogia e all’importanza del fallimento. In Postscript, Foster esorta a rimanere studenti, un pensiero scaturito da un incontro con i giovani partecipanti alla presentazione della Norman Foster Foundation, al Teatro Real di Madrid.

A chiudere il numero è un’intervista a Deborah Berke, preside e J.M. Hoppin Professor alla Yale School of Architecture, oltre che fondatrice dello studio TenBerke.

Nella Cover story, il fotografo canadese Edward Burtynsky racconta la genesi della fotografia presentata sulla copertina. Si tratta di un dettaglio di una formazione rocciosa, una foto scattata sulla spiaggia di Itzurun, lungo la costa basca. 

Nella sezione Diario, il direttore editoriale Walter Mariotti ci porta alla scoperta della Sicilia, fra Palermo, Agrigento e Gibellina, con Viaggio in Italia. Javier Arpa racconta in Emerging territories Charlanta, la megaregione statunitense che si estende fra Charlotte e Atlanta. Paul Smith guarda invece al ruolo delle gallerie e dei tunnel a Londra; Manuel Orazi intervista Christian Gantenbein in Terzo Stato e Paola Carimati lo studio Lemonot in Human Design; Elena Sommariva scrive della collaborazione fra Issey Miyake e Ronan Bouroullec; e Cristina Moro del tavolo Serenissimo (1985) di Lella e Massimo Vignelli, oggi reinterpretato nella collezione Remasters di Acerbis. 

In Punti di vista, Giulia Ricci incontra il teorico della città dei 15 minuti Carlos Moreno e Michelle Provoost, storica dell’architettura, cofondatrice di Crimson Historians and Urbanists e della Independent School for the City, oltre che direttrice dell’International New Towns Institute. Il dialogo si concentra sul paradigma policentrico che Moreno ha definito per ripensare le città in ottica di sostenibilità ambientale e sociale.

Editoriale/ I leader civici del futuro Testo Norman Foster

Nell’editoriale di Domus 1088 il guest editor racconta la sua visione su città e sostenibilità introducendo il programma del primo master promosso dal Norman Foster Institute di Madrid.

Saggi/ Imparare dal passato  Testo Luis Fernández-Galiano

Le buone regole di una formazione architettonica volta al bene della società non sono cambiate. Le ritroviamo in alcune massime latine, attraverso le quali tracciare il futuro della professione.

Saggi/ Grandi progetti e investimenti privati Testo Matthew Foreman

Il passato ci insegna che il desiderio di profitto non preclude la qualità del progetto e il bene pubblico. Se applicato con sensibilità, può migliorarli entrambi.

Archivio/ Il senso della conservazione Testo Norman Foster

Le specificità degli archivi di progetto, non ultima la varietà materica degli oggetti che custodiscono, sono state riconosciute solo di recente. Questi luoghi offrono una prospettiva su un’epoca, un patrimonio inestimabile su cui costruire il futuro.

Architettura/ Asa Studio, Busogo School, Busogo, Rwanda Testo Erandi de Silva

Procedendo per fasi secondo una prassi consolidata dello studio di base a Kigali, anche questo progetto mette al centro la comunità, l’attenzione all’ambiente e la funzionalità.

Architettura/ Approach Design Studio, Huizen High School, Ningbo, Jiangbei, Cina Testo  Guanghui Ding

Nella convinzione che per gli studenti sia proritario imparare in un’atmosfera distensiva, lo studio progetta un’esperienza didattica e spaziale inedita nella città di Ningbo, che si concretizza con una “foresta fluttuante” .

Architettura/ Lyons Architecture, Boola Katitjin, Murdoch, Australia Testo Alessandro Benetti

Concepito come piattaforma per l’apprendimento, l’edificio articola una molteplicità di spazi per l’università di Perth in una struttura di legno.

Architettura/ Mass Design Group, The Ellen Degeneres Campus, Dian Fossey, Rwanda Testo Iga Perzyna

Il centro di ricerca, prima sede permanente del Dian Fossey Gorilla Fund, è il risultato di uno sforzo collettivo da parte di una comunità molteplice, assieme locale e globale.

Architettura/ Architectural Pioneering Consultants, Simba Vision Montessori Campus, Ngabobo, Tanzania Testo Franklin Kasumba

Il progetto fa tesoro delle risorse di una zona remota della savana tanzanese: con semplici blocchi di detriti di pietra vulcanica e sabbia, la scuola diventa un edificio passivo.

Arte/ Alan Vaughan-Richards Testo Ola Uduku

L’installazione di Michael Collins Architects trasforma i disegni d’archivio del progettista britannico-nigeriano in un’architettura nomade indossabile.

Design/ Ronan Bouroullec, Chapelle Saint-Michel de Brasaparts Testo Silvana Annicchiarico

Il designer francese ha progettato gli arredi sacri cercando di conservare e valorizzare quell’impressione di coerenza e di straordinaria continuità fra l’architettura e il suo sito.

Saggi/ Una tecnica antica che guarda al futuro Testo Richard Maddock

La ricerca di soluzioni costruttive innovative e sostenibili può partire dalla tecnica tradizionale giapponese dei giunti complessi, oggi resa più efficiente dalla tecnologia.

Foster sull'arte/ Cristina Iglesias Testo Norman Foster

L’opera dell’artista spagnola davanti alla sede londinese di Bloomberg orienta luogo e persone tramite caratteristiche concrete, come la memoria, la storia, la comunità e l’identità.

Book reviews/ Pensiero radicale e cultura del fallimento Testo Luca Garofalo

Postscript/ Rimanete studenti Testo Norman Foster

Intervista/ Deborah Berke, formare alla sostenibilità urbana Intervista Norman Foster

Integrare ciò che si costruisce nel contesto urbano, impegnarsi nella vasta sfera pubblica condivisa e sviluppare consapevolezza ambientale. Questi gli aspetti di un corretto percorso dell’architettura.

Coverstory/ Il futuro di formazione e storia Testo Edward Burtynsky

Diario. Viaggio in Italia/ La Sicilia è una metafora, ma non solo come pensava Sciascia Testo Walter Mariotti

Diario. Emerging territories/ Charlanta: l'urbanistica fluida della deregulation Testo Javier Arpa Fernández

Diario. Common places/ Gallerie Testo Paul Smith

Diario. Terzo stato/ Christoph Gantenbein e le infinite variazioni della palazzina borghese Testo Manuel Orazi

Diario. Human design/ Il convivialismo di Lemonot, tra cura e impegno sociale Testo Paola Carimati

Diario. Collaborazioni/ Miyake e Bouroullec, quando l’arte ispira la moda Testo Elena Sommariva 

Diario. Mnemosime/ Vignelli e il tavolo a encausto veneziano Testo Cristina Moro

Diario. Punti di vista/ La nuova geografia della prossimità felice Testo Giulia Ricci

La città dei 15 minuti propone un paradigma policentrico per ripensare le città in ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Ne discutiamo con il suo creatore, Carlos Moreno, e con la storica dell’architettura e dell’urbanistica Michelle Provoost.