Giornate Fai 2023 a Milano, 5 luoghi solitamente inaccessibili da visitare

Sabato 25 e domenica 26 marzo, apriranno le loro porte al pubblico alcuni luoghi storici di Milano: abbiamo scelto per voi quelli imperdibili.

In occasione delle “Giornate FAI di Primavera 2023”, organizzate dal Fondo per l'Ambiente Italiano ETS, apriranno in via del tutto eccezionale alcuni luoghi storici del paesaggio urbano milanese, tra cui gli studi RAI, l’Ippodromo, l’HQ Pirelli, Villa Necchi Campiglio e l’Istituto Buddista Italiano.

Gli studi RAI di Milano si trovano in Corso Sempione, in un palazzo del 1939, nuova sede della EIAR (poi RAI), progettato da Studio Ponti Fornaroli Soncini, in collaborazione con l’ingegnere Nino Bertolaia. L’idea di Ponti era che i tre corpi di fabbrica che componevano l’edificio – uffici, trasmissioni e teatro – fossero separati e distinti. Fra gli uffici e le trasmissioni così inserì il corpo trasparente delle comunicazioni verticali. Nel tempo, però, l’edificio ha subito grandi modifiche. Restano però alcuni particolari architettonici, come il il portico e i portali sulla strada, che fanno emergere il discorso sulle proporzioni.

L’Ippodromo di San Siro rappresenta uno dei centri più importanti dello sport meneghino, nonché uno dei palcoscenici ippici più prestigiosi a livello mondiale. Progettato nel 1911 dall’architetto Paolo Vietti Violi – che diventò famoso a livello internazionale proprio per i suoi progetti di impianti sportivi – l’ippodromo fu inaugurato nel 1920 per sostituire l’antico Trotter in Viale Padova. Realizzato interamente in stile Liberty, il complesso è composto da piste di gara con diversi tracciati, tribune e scuderie, il tutto immerso in un giardino botanico di più di 140 ettari. Nel 1999 al suo ingresso fu posizionato il “Cavallo di Leonardo”, realizzato dalla scultrice Nina Akamu a partire dai disegni di Leonardo da Vinci per il monumento equestre di Francesco Sforza.

L’Headquarters di Milano-Bicocca di Pirelli ospita un ricco patrimonio storico, artistico e culturale. I visitatori saranno guidati in un viaggio che parte dalla fine dell’Ottocento, per arrivare fino ai nostri giorni. Dalla Fondazione Pirelli – con i suoi quattro chilometri di documentazione raccolta nell’Archivio Storico, la mostra “Pirelli, When History Builds The Future” e l’esposizione temporanea “Progettare la luce: Pirelli e l’architettura dei luoghi di lavoro” – alla quattrocentesca Bicocca degli Arcimboldi, fino all’Headquarters principale, con la storica torre di raffreddamento.

Donata al FAI da Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi nel 2001, Villa Necchi Campiglio, in centro città, fu progettata nei primi anni ‘30 da Piero Portaluppi. Oltre alla villa, il giardino ospitava la casa del custode con la portineria, la serra, il garage, il campo da tennis e la piscina – la prima di proprietà privata a Milano. Il piano rialzato fungeva da zona di rappresentanza, mentre il primo piano era riservato alle camere private della famiglia. Tre importanti donazioni arricchiscono oggi la visita: la collezione di opere d’arte del primo Novecento di Claudia Gian Ferrari, la raccolta di dipinti e arti decorative del XVIII secolo di Alighiero ed Emilietta de’ Micheli e la collezione Guido Sforni, composta da 21 disegni su carta di artisti del XX secolo.

L’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai - Centro Culturale Ikeda è il più grande centro buddista d’Europa. Il complesso sorge a Corsico, su una superficie di circa 4 ettari ed è composto dalla Cascina della Guardia di Sopra – uno degli esempi più rappresentativi delle costruzioni di impronta rurale del Cinquecento di Milano, oggetto di un meticoloso restauro filologico – e dalla nuova sala civica / sala di culto / auditorium. Rivestita in metallo dorato all’esterno e legno all’interno, la sala funziona come un teatro, il cui boccascena si apre sulla parte sacra che contiene il Gohonzon e che può essere separata dal palco più laico con un sistema di paratie scorrevoli. L’aspetto di questo volume richiama anche la carpa d’oro, che nella tradizione buddista giapponese incarna la metafora della trasformazione – la carpa, infatti, risale con forza la corrente del fiume, trasformandosi in drago.

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