“Mi ricordo la strada”. Da Milano parte una mostra itinerante

Con documenti d’archivio, i curatori Emilia Giorgi e Antonio Ottomanelli raccontano dieci storie di infrastrutture materiali e immateriali.

Dieci grandi eventi come Grandi Opere. Rituali come infrastrutture. Processioni come fiumi. “Mi ricordo la strada” – in mostra alla Triennale di Milano – definisce la parola “infrastruttura” come un dizionario analogico. Questi permettono la ricerca lessicale con approcci concettuali; le parole sono raggruppate per grandi aree di significato e collegate tra loro con rimandi e analogie. La mostra Con documenti selezionati da dieci archivi storici italiani, i curatori Emilia Giorgi e Antonio Ottomanelli raccontano altrettanti eventi importanti della storia recente italiana. Avvenimenti che si relazionano con il paesaggio infrastrutturale e le sue eccellenze.

Luigi Ghirri, Festa dell’Unità, Reggio Emilia, 1983. Copyright Eredi Luigi Ghirri, courtesy CSAC, Università di Parma
Gian Piero Frassinelli, Piazza Santa Croce il giorno successivo all’Alluvione, Firenze 1966, Courtesy l’autore
Edoardo Tresoldi, Basilica di Siponto, 2016, Parco archeologico di Santa Maria di Siponto, Manfredonia (FG). Foto Roberto Conte
Il pubblico aspetta Bob Marley prima del concerto a Milano il 29 giugno 1980, Courtesy Archivio ANSA
Roma, Olimpiadi 1960: La cerimonia inaugurale, Courtesy Archivio ANSA
Roberto Masotti, Umbria Jazz, Perugia, 1973, Courtesy l'autore 
La folla dei fedeli durante l'Ultimo Angelus di Papa Benedetto XVI, 2013, Courtesy Archivio ANSA
Foto aerea dello sbarco degli alleati presso la costa di Siracusa scattata dall'aviazione tedesca, Courtesy ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, MiBACT – Aerofototeca Nazionale, Fondo LW, volo su Siracusa del 1943
Wolfgang Suschitzky, Campagna per l'eradicazione della malaria in Sardegna, Courtesy Istituto Superiore Regionale Etnografico, Fondo Suschitzky

Il percorso espositivo parte dallo Stretto di Messina, secondo i curatori “un ecosistema paradigma del Mediterraneo”. Sul primo tavolo troviamo i progetti per lo Stretto di Messina degli ingegneri Pierluigi Nervi e Sergio Musmeci – realizzati in occasione di un concorso indetto nel 1969 – accanto alle foto della Traversata dello Stretto, gara di nuoto internazionale che si compie ogni anno, in cui centinaia di persone affrontano per 5,2 km le forti correnti tra Messina e Villa San Giovanni. Continuando, le fotografie a colori del californiano Joe Blaustein documentano la mattina del 4 novembre 1966, in cui Firenze si sveglia inondata dall’Arno, che segna immutabilmente lo spazio pubblico del capoluogo toscano. Dello stesso impatto è l’ondata di folla che invade le città di Perugia, Orvieto, Terni, Gubbio e Todi in occasione del primo Umbria Jazz Festival, nel 1974. Più di 40.000 persone si riversano per le strade delle città umbre, cambiandone i connotati. Commentano i curatori: “come mostrano le fotografie di Roberto Masotti, i centri si trasformano in uno spazio continuo, un territorio esteso, in cui una società errabonda trovava espressione e spazio di comunità”. Si passa anche par lo stadio di San Siro a Milano. Nel 1980, per la prima volta in Italia, l’infrastruttura sportiva ospita un concerto, e viene invasa da 100.000 persone. Lo spettacolo dal vivo della star del reggae Bob Marley segna un importante passaggio, sociale e culturale, tra due decenni travagliati della storia d’Italia.

Fig.1 “Mi ricordo la strada”, veduta della mostra, Trinnale di Milano. Foto DSL – Melania Delle Grave
Fig.2 “Mi ricordo la strada”, veduta della mostra, Trinnale di Milano. Foto DSL – Melania Delle Grave
Fig.3 “Mi ricordo la strada”, veduta della mostra, Trinnale di Milano. Foto DSL – Melania Delle Grave
Fig.4 “Mi ricordo la strada”, veduta della mostra, Trinnale di Milano. Foto DSL – Melania Delle Grave
Fig.5 “Mi ricordo la strada”, veduta della mostra, Trinnale di Milano. Foto DSL – Melania Delle Grave
Fig.6 “Mi ricordo la strada”, veduta della mostra, Trinnale di Milano. Foto DSL – Melania Delle Grave
Fig.7 “Mi ricordo la strada”, veduta della mostra, Trinnale di Milano. Foto DSL – Melania Delle Grave

Il tour concettuale termina in Puglia, a Siponto. La recentissima opera del giovane artista Edoardo Tresoldi ricostruisce una basilica paleocristiana del IV a.C. al fine di proteggerne i resti. Grazie all’architettura effimera di Tresoldi, le aree archeologiche di Siponto passano dalle 800 alle 240.000 visite annue. La struttura di rete metallica è esempio di come la cultura contemporanea possa dialogare con il pesantissimo patrimonio storico del nostro paese e farsi infrastruttura di sviluppo e cambiamento.

L’allestimento della mostra, disegnato da Studio Folder è pensato per essere trasportato facilmente e sarò protagonista di un Roadshow, organizzato da Anas per le celebrazioni dei suoi 90 anni. Il tour passerà per Trieste, Reggio Emilia, Assisi, Olbia, Salerno, Reggio Calabria, per arrivare il 16 maggio a Catania. Quello tracciato da Giorgi e Ottomanelli è un sentiero che per farsi strada va attraversato e manutenuto (si può coltivare una strada?). È un quindi un invito personale alla responsabilità civile e politica. Esorta a prendere consapevolezza che siamo fattore determinante delle particolari condizioni di esistenza e quindi del paesaggio.  

  • Mi ricordo la strada
  • Emilia Giorgi e Antonio Ottomanelli
  • fino al 18 marzo alla Triennale di Milano. 20 aprile – 17 maggio 2018: Roadshow
  • Studio Folder
  • Anas S.p.A