Ri/Volta

Il Museo d’Arte Contemporanea di Monterrey presenta una retrospettiva su Héctor Zamora, l’artista messicano attratto dalla perdita del fattore umano nei processi produttivi.

Héctor Zamora, <i>Protogeometrías</i>, 2013
Il Museo di Arte Contemporanea di Monterrey presenta “Re/Vuelta” (Ri/Volta), una retrospettiva di Héctor Zamora – nato nel 1974 – e uno dei più importanti artisti messicani contemporanei nella scena internazionale. Focalizzate sul lavoro di milioni di persone che ancora praticano mestieri intrisi di conoscenza, le opere di Zamora mostrano il drammatico declino del fattore umano in quasi tutti i processi produttivi che fanno andare avanti la nostra civiltà.
Héctor Zamora, REviraVOLTA, performance, 2015. Courtesy l’artista
In apertura: Héctor Zamora, Protogeometrías, installazione, 2013. Courtesy l’artista e LABOR, Città del Messico. Qui sopra: Héctor Zamora, REviraVOLTA, performance, 2015. Courtesy l’artista
Il curatore, Gonzalo Ortega, ha lavorato a stretto contatto con l’artista per preparare una selezione di opere che riuniscono i diversi aspetti della sua produzione degli ultimi due decenni. La rimozione dell’elemento umano in tutti gli oggetti e servizi, li ha ridotti a manufatti freddi, privi di aura. Per l’artista non si tratta di una visione nostalgica del passato, bensì di un’urgenza nel rilevare il rischio di disumanizzazione totale della società. Zamora cerca di recuperare l’ingegnosità umana che supera gli ostacoli e raggiunge nuovi obiettivi, riflettendo sull’impatto dei diversi tipi di mestieri e conoscenze su qualsiasi tipo di produzione.
Héctor Zamora, REviraVOLTA, performance originale al Centro Cultural Banco do Brasil, 2015. Courtesy l’artista
Héctor Zamora, REviraVOLTA, performance originale al Centro Cultural Banco do Brasil, 2015. Courtesy l’artista
La chiarezza critica del lavoro di Zamora potrebbe essere descritta come una sorta di ibrido interpretativo, a metà strada tra sociologia, antropologia, storia e arte. Zamora mette in luce la meccanica intrinseca dei contesti sociali in cui lavora. Egli stesso diventa un catalizzatore che aiuta le persone partecipi della sua opera a intuire la realtà delle società contemporanee. Allo stesso tempo, molti dei suoi progetti fanno osservazioni politiche o filosofiche con grande semplicità. Nel suo lavoro c’è una ulteriore dimensione, legata al fascino dei nuovi materiali e delle soluzioni tecniche avazate.
Héctor Zamora, Ruptura, 2016. Courtesy l’artista e Luciana Brito Galería, San Paolo
Héctor Zamora, Ruptura, performance, 2016. Courtesy l’artista e Luciana Brito Galería, San Paolo
Trascinato da un dialogo su scala e forma, nelle sue opere emerge un particolare interesse per la geometria e le strutture leggere: soluzioni formali molto evidenti nel suo laboratorio, dove, ad esempio, produce pezzi basati sui materiali trovati durante le visite alle fabbriche e agli impianti industriali.
Héctor Zamora, Protogeometrías, installazione, 2013. Courtesy l’artista e LABOR, Città del Messico
Héctor Zamora, Protogeometrías, installazione, 2013. Courtesy l’artista e LABOR, Città del Messico

dal 1 settembre 2017 al 7 gennaio 2018
Héctor Zamora. Re/Vuelta (Ri/Volta) 
a cura di Gonzalo Ortega
MARCO
calle Juan Zuazua s/n, Monterrey
Messico

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