Una vecchia pajara salentina è “rimasta intrappolata” all’interno di due differenti, e adiacenti, cave di pietra leccese, oggi dismesse. L’artista immagina che quest’architettura generatasi per casualità sia invece stata il frutto di una precisa e studiata progettazione.
40o09’32.6”N 18o18’07.5”E
Fabrizio Bellomo immagina che un vecchio pajaru salentino, intappolato tra due cave di pietra, si trovi il quel luogo come frutto di una precisa e studiata progettazione.
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- 10 ottobre 2016
- Melpignano
Così immagina, disegna, e realizza modelli, dei vari passaggi delle lavorazioni che hanno portato alla costruzione della particolare struttura a torre che sostiene il vecchio pajaro. Fino al gesto architettonico “finale”: una lunga scala artigianale a pioli – alta 7 metri – viene installata a fine settembre e fissata permanentemente alla struttura.
L’accesso all’architettura rurale è ora possibile. Il titolo dell’opera è formato dalle reali coordinate geografiche del luogo dove è ubicato il pajaru. In tal modo chiunque veda una riproduzione o una rappresentazione dell’opera (o legga questo stesso testo) potrà, attraverso il titolo, visitarla. L’opera è il risultato della residenza ‘Le serre delle arti. Territori di pietra’, che si è tenuta a Cursi (Lecce) in settembre, dedicata alla valorizzazione delle risorse culturali e ambientali del territorio compreso nel bacino estrattivo della pietra leccese.
Fabrizio Bellomo, 40o09’32.6”N 18o18’07.5”E, 2016
Installazione permanente nella Cava Pitardi del Comune di Melpignano
Dimensioni ambientali