Nelle sue opere, Attia si dedica al concetto di “riparazione”, tema su cui lavora da molti anni. L’artista distingue tra due fondamentali approcci alla riparazione: i manufatti rattoppati delle collezioni etnologiche mostrano apertamente le loro cuciture e morsetti, mettendo quindi in luce la storia dell’oggetto. Questo modo tradizionale di riparare, che ostentata e non nasconde, rivela le diverse fasi di sviluppo dell’oggetto, mettendo in luce le ideologie del passato e del presente.
Dall’altra parte la concezione occidentale di riparazione persegue un ideale di perfezione, lottando per ottenere la perfetta ri-creazione dello stato originario. Nella società dei consumi, gli oggetti difettosi vengono scartati e sostituiti da quelli nuovi. La riparazione in sé rimane invisibile, pari ad un annientamento della storia.
L'artista applica questi due concetti a campi molto diversi del sapere e della tecnologia: nega loro una classificazione culturale unilaterale, mettendo in luce fenomeni simili in diversi settori culturali. Il suo interesse non è per una riconciliazione delle differenze culturali, ma per una percezione più acuta delle pluralità.
“Nelle sue ricerche artistiche unisce i fenomeni di diverse epoche e culture in un panorama più ampio che gli permette di illuminare e interpretare in maniera diversa il nostro presente”, osserva il curatore della mostra Klaus Görner. “Nell’ambito della sua ricerca del concetto di riparazione, egli crea opere che traducono i conflitti in forme complesse e potenti espressioni pittoriche”.
dal 16 aprile al 14 agosto 2016
Kader Attia: Sacrifice and Harmony
MMK 1
Domstraße 10, Francoforte sul Meno