Riconfermandosi in tal modo all'avanguardia nel discorso di riqualificazione e sostenibilità all'interno dell'ambiente urbano, non è un caso che l'amministrazione della seconda sede del Parlamento Europeo abbia pensato di ingaggiare un team di paesaggisti esperti in giardini effimeri per la curatela di un evento che potesse incentivare il riuso dei luoghi délaissés (negletti) del proprio tessuto urbano, sperimentando così una peculiare via di riqualificazione a verde accompagnata da un programma scandito da eventi culturali che li ricollegasse l'uno all'altro, per indagare il complesso e multi strato tema degli spazi verdi della città ("the complex and multi strand topic of green spaces").
L'idea non è nuova, è direttamente riconducibile a quell'insieme di esperimenti sorti in ambito europeo, già dagli inizi degli anni '90: i festival de jardins, di cui 2 tra i più interessanti e consolidati a carattere urbano, Lousanne Jarden e Temporare Garten (curato per la città di Berlino dai paesaggisti Marc Pouzol e Daniel Sprenger) sono stati ideati nel 1997 proprio per promuovere e incoraggiare il pubblico interesse verso il tema dello sviluppo urbano degli spazi aperti, con l'ambizione di riscoprire nuove potenzialità e renderle visibili al pubblico.
Mentre la passata edizione della manifestazione è stata dedicata alla ricerca e sviluppo di nuovi arredi urbani per i parchi esistenti della città, la presente si incentra sulla reinterpretazione del composito mosaico di vuoti urbani, territori industriali abbandonati (waste landes o friches), residuali e interstiziali, interrogandosi sul loro valore, intravvedendoli quali possibile risorse all'interno del tessuto densamente edificato e in continua crescita della città.
La scommessa è quella di riuscire a ridisegnare un "patchwork di componenti spaziali e temporali" anticipando possibili usi civici per i vuoti urbani, potenziali catalizzatori delle capacità perdute nel reinventare aree vivibili negli spazi metropolitani scelti come campo sperimentale delle pratiche operative alternative (azioni tra arte e paesaggio). L'area limbo campo di sperimentazione, disomogenea per forma, geografia e tessuto sociale, insiste lungo il limite sud-ovest delle tre aree urbane di Anderlecht, Molenbeek e Bruxelles.
I professionisti invitati a questa seconda edizione di Parckdesign trasformano luoghi abbandonati della città in punti cruciali e luoghi di interesse, destinati all'interazione e alla condivisione