Il Palazzo delle Esposizioni di Roma rende omaggio a
Mimmo Jodice, uno dei più importanti fotografi
contemporanei in occasione dei suoi cinquanta anni di
attività con un’ampia mostra antologica curata da Ida
Gianelli (aperta dal 9
aprile all’11 luglio).
Nato a Napoli nel 1934, negli anni Sessanta Mimmo Jodice
è stato tra i maggiori interpreti dell’avanguardia e del
dibattito culturale che ha sancito la definitiva affermazione
della fotografia. La sua attitudine nomade lo ha portato a
sperimentare tecniche diverse, a trasfigurare luoghi
familiari e a viaggiare attraverso paesaggi sconosciuti,
sempre alla ricerca di una bellezza non garantita dalla
registrazione di dati oggettivi, ma svelata dal fotografo
attraverso la propria capacità di coglierla.
La mostra presenta circa 180 fotografie in bianco e nero,
realizzate tra il 1964 e il 2009. Il percorso è scandito da
otto capitoli, ciascuno dei quali corrisponde a un differente
tema approfondito da Mimmo Jodice in periodi diversi.
Si inizia con le immagini risalenti agli anni sessanta
raccolte sotto il titolo Ricerche e Sperimentazioni.
Esemplari unici, nei quali l’autore, sperimentando diverse
possibilità linguistiche della fotografia, ne esalta il
potenziale espressivo.
Nella successiva sezione intitolata Sociali,
espressione del suo impegno civile, sono esposte immagini
esemplari, quasi simboliche, dei diversi aspetti
antropologici del Meridione, tra cui quelle scattate durante
l’epidemia del colera a Napoli. Nelle Vedute di
Napoli, realizzate a partire dalla fine degli anni
settanta, sparisce la figura umana e il lavoro di Jodice
assume un segno più radicale: alcuni particolari noti, quasi
banali, perfino oleografici, del paesaggio napoletano, sono
tradotti in modo spiazzante, con immagini che assumono
l’efficacia di icone e che la critica identifica come
‘metafisiche’. In queste fotografie, come in quelle raccolte
sotto il titolo di Rivisitazioni, Jodice non racconta
più la scena reale, ma la utilizza per un lavoro di
autoanalisi, svelando il dato surreale della vita di tutti i
giorni.
La mostra prosegue con una selezione tratta dal ciclo
Mediterraneo avviato a partire dal 1986. Sono,
forse, le immagini più note dell’autore, nelle quali
compaiono frammenti o particolari di antiche vestigia -
sculture, architetture, mosaici o affreschi, fotografati, tra
gli altri luoghi, a Pompei, Ercolano, Petra, Efeso – che il
fotografo esalta con il suo sguardo capace di rivelarne la
presenza magica e vitale.
La successiva tappa della mostra è rappresentata da una
selezione di fotografie tratte dal ciclo intitolato
Eden: alimenti, manichini, utensili, oggetti
apparentemente familiari e innocui, come li definisce
l’autore, che si trasformano in una materia viva ed
estraniante, dotata di forte aggressività.
Un’ampia sezione è dedicata alle fotografie che hanno per
protagonista il Mare, realizzate a partire dagli anni
novanta. Spiagge, isole, scogli, immagini distillate da ogni
presenza urbanistica o umana, intese dall’artista come
paesaggi interiori, tentativi di conferire al mondo una
dimensione atemporale.
La rassegna termina con le immagini raccolte nella sezione
intitolata Natura nelle quali è la vegetazione, coltivata o
selvaggia, a essere osservata con occhio estraniante e
visionario.
Contemporaneamente alla mostra di
Mimmo Jodice il Palazzo delle Esposizioni ospita la mostra
dedicata a Giorgio de Chirico e una grande installazione di
Giulio Paolini, con il fine di porre in risalto la sottile affinità
che lega questi protagonisti dell’arte accomunati da uno
sguardo metafisico.
La mostra di Jodice è accompagna da un volume a cura di
Ida Gianelli pubblicato da Federico Motta Editore, che, oltre
a presentare tutte le opere esposte, contiene una
cronologia esaustiva con i più importanti testi scritti
sull’artista nei suoi cinquanta anni di attività, e ampi
apparati bio-bibliografici.
Nelle foto, dall'alto:
Strombolicchio, 1999, stampa al carbone su carta
cotone, 2009; Amazzone da Ercolano, 2007,
stampa al bromuro d’argento, 2007; Vedute di Napoli
n. 29 Egiziaca a Pizzofalcone, 1980, stampa al
carbone su carta cotone, 2009; Ercolano n. 2,
1972, stampa al bromuro d’argento, vintage;
Attesa, 1999, stampa al carbone su carta cotone,
2009; Stromboli, 1999, stampa al carbone su
carta cotone, 2008; Napoli, 1986, stampa al
carbone su carta cotone, 2009.
Mimmo Jodice, una mostra e un libro
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- Loredana Mascheroni
- 18 marzo 2010