Questo mese: Domus 992

Domus 992

Disegno tratto da uno schizzo di progetto di Renzo Piano per il Whitney Museum of American Art di New York © RPBW

Editoriale: Le condizioni del nuovo

L’uomo contemporaneo ha oggi estremo bisogno d’intraprendere e percorrere nuove strade di progresso, condivise e sostenibili. Questa esigenza non può più essere prorogata, pena il realizzarsi del disastro annunciato da più parti nel mondo: un disastro ampiamente previsto, che avanza inarrestabile, sotto gli occhi attoniti di tanti, provocando un forte senso di disagio e d’impotenza in chi lo vive.

Concetti fondamentali sul fare arte

La complessità dell’opera artistica di Maurizio Nannucci, che il MAXXI di Roma attualmente celebra con una grande esposizione, ha profonde radici teoriche, rintracciabili nei documenti contenuti nei suoi archivi. L’autore stesso le rivela ai lettori di Domus in una piccola ma sapiente antologia di testi e immagini.

Progetti complessi

Nel percorso didattico pensato per la sua cattedra alla TU Delft, Kees Kaan propone di formare architetti capaci di gestire la complessità della nostra professione da un altro punto di vista, in un continuo dialogo tra docenti e studenti, mutuando un pensiero critico in grado di risolvere problemi diversi con metodologie non convenzionali.

ENSCI–LES Ateliers, École nationale Supérieure de Création Industrielle, Parigi

Fondata all’inizio degli anni Ottanta con la precisa volontà di esplorare nuovi territori formativi in ambito progettuale, la scuola di design parigina ha da sempre considerato il disegno industriale in senso lato, fino a includere servizi per l’economia e la società. Facendo dell’elasticità la propria cifra stilistica e lasciando la libertà d’individuare i propri settori d’interesse, la scuola permette a studenti di età diverse di lavorare fianco a fianco.

Il Teatro Continuo di Alberto Burri

A 26 anni dallo smantellamento, grazie a un gesto coordinato di responsabilità civica e mecenatismo illuminato da parte di nctm Studio Legale con la Fondazione Burri, l’opera del maestro di Città di Castello viene reintegrata nella sua collocazione originaria e restituita alla città di Milano.

Microstoria di un’icona

Raccontare la storia di una delle icone più conosciute dell’architettura moderna è la complessa operazione in cui due importanti studiosi si sono cimentati e che anticipiamo ai nostri lettori. Rinunciando ai rassicuranti recinti delle discipline, la loro lettura propone di guardare la Villa Savoye come uno straordinario laboratorio della modernità.

Saul Steinberg a Milano

La recente mostra al Politecnico di Milano è l’occasione per ripercorrere la “formazione italiana” del grande artista americano nato in Romania e approdato nel 1933 alla Scuola.

Fontana, Manzoni… e altre storie

Manolo De Giorgi ha incontrato Nanda Vigo, che ha generosamente raccontato a Domus il proprio percorso progettuale – sviluppato in quel territorio intermedio tra arte e architettura –, immersa tra i molti oggetti frutto del suo lavoro di sperimentazione e che affollano la sua casa.

Due nomi una storia

Nel corso di una doppia conversazione, Roberto Gavazzi, amministratore delegato di Boffi, e Luca De Padova, presidente dell’omonima azienda, raccontano i presupposti e le visioni strategiche che stanno dietro la recente alleanza di due tra le più importanti realtà del design italiano: in vista di un futuro sempre più internazionale.

Lo spazio verde di Ellebo, Copenaghen

Proveniente dal mondo delle costruzioni, innamoratosi tardivamente dell’architettura, Adam Khan ci propone una diversa posizione sulla nostra professione – opposta all’attuale, che prevede una totale suddivisione delle competenze – più aderente all’antica figura del Baumeister, capace di una visione globale del fare architettura.

Le passioni del collezionista

In occasione della mostra al Museo del Design di Zurigo, che celebra le nuove importanti donazioni dei collezionisti Rüegg e Tropeano, ripercorriamo la loro incessante e appassionata ricerca di oltre 30 anni, per salvare, conservare e documentare un inestimabile patrimonio di arredi del Moderno.

The Whitney Museum of American Art, New York

Il nuovo museo americano realizzato da RPBW prende parte alla rinascita di un’area periferica di Manhattan con la costruzione di un edificio rappresentativo sia di una gloriosa istituzione sia di un felice inserimento nel Meat-packing District che va a trasformare con la sua presenza.

Piano’s Whitney

Kenneth Frampton, magistralmente introduce i nostri lettori alla scoperta di questo nuovo capolavoro, regalando loro anche una piccola ma illuminante descrizione di chi tutta questa storia ha immaginato, iniziato e perseguito: Gertrude Vanderbilt Whitney.

Golf clubhouse, Tielt-Winge, Belgio

Nel territorio verdeggiante del Brabante Fiammingo, l’opera recente dello studio belga rivela una grande sapienza compositiva, valorizzata dall’impiego di pochi materiali e dal disegno di una copertura che riprende le caratteristiche topografiche del sito.

Foksal Gallery Foundation, Varsavia

La riqualificazione di un edificio modernista rappresenta per l’architetto svizzero l’occasione per ripensare integralmente un piccolo lotto urbano in virtù del rapporto tettonico tra affacci, aperture e telaio, e in virtù della continuità con i fronti dell’edificato storico con il quale si pone in rapporto.

Solis Silos: nutrirsi di luce

Realizzati in occasione del Salone del Mobile, ma presentati in città per tutta la durata di Expo, i sette silos progettati da Mario Nanni danno luogo a una sequenza di atmosfere suggestive sui temi della nutrizione e dell’energia. Sono oggetti a scala urbana che raccontano un particolare approccio al progetto.

Arte d’acciaio

Scritta insieme con maestri come Alessandro Mendini e Aldo Rossi, la storia centenaria che Alberto Alessi racconta ai lettori di Domus parte da Omegna, sul lago d’Orta, per portare i suoi prodotti in tutto il mondo, fissando le glorie di una delle più importanti “fabbriche del design italiano”, e andando dove le altre aziende ancora non erano arrivate.                

Rassegna: Illuminazione


Feedback: la Ginevra di Jean-Michel Landecy


Elzeviro: Nulla si può restaurare

Gli eventi che furono all’inizio definiti “Primavera araba” si sono risolti in un incubo arabo. Ora assistiamo a una nuova ondata di distruzione: il Medio Oriente perde la sua storia. Si potrà ancora recuperare qualcosa di ciò che è andato perduto?