Il festival Concéntrico restituisce imprevedibilità agli spazi pubblici di Logroño

16 progettisti internazionali sono stati invitati a costruire installazioni di legno per ripensare gli spazi del centro storico della città spagnola.

Con installazioni effimere, performance, dibattiti ed eventi di vario genere, il festival Concéntrico ha animato per una settimana le strade del centro storico di Logroño, una città nel nord della Spagna.

L’evento quest’anno è giunto alla sua quinta edizione e anima quella che è una delle tappe principali del celebre Cammino di Santiago. Arrivati nella città abbiamo subito notato la grande qualità dei suoi spazi pubblici – in termini progettuali, di manutenzione e di utilizzo.

Il disegno di strade, piazze e parchi, non solo del centro ma anche dei quartieri più periferici o comunque non turistici, sono un catalogo di soluzioni architettoniche che dovrebbero essere l’ABC di un qualsiasi studente di disegno urbano.

Ci siamo chiesti: quale può essere il significato di un festival di arte pubblica in un contesto in cui la cultura urbana è così sviluppata?

Sicuramente la capacità di una città di provincia di saper diventare – anche per una sola settimana l’anno – una centralità rilevante all’interno dell’affollatissimo panorama dell’architettura contemporanea. Il curatore Javier Peña Ibañez e il team di Concéntrico sono stati capaci di generare una ricca rete di progettisti, istituzioni e imprese, locali e internazionali, che hanno realizzato 16 progetti installativi negli spazi pubblici della città.

E non è secondario che questa iniziativa parta dal basso, dalla semplice volontà delle singole persone che applicano nel proprio territorio le competenze professionali acquisite in centri principali, come in questo caso sono Madrid o Barcellona.

Fahr 021.3, La Hoja
Fahr 021.3, La Hoja

Nonostante il vasto patrimonio architettonico esistente, Concéntrico è uno strumento per dare nuova attenzione e significato a luoghi che spesso passano in secondo piano nella distrazione della vita quotidiana.

Com’è successo per Manifesta 12 a Palermo o come accade ogni anno per il Fuorisalone, abbiamo un rapporto mutuale tra contesto e intervento, per cui l’installazione perde il significato in sé ma diventa strettamente site specific.

Anche se temporanei e low budget, i progetti realizzati per il festival ci indicano quali sono le modalità di produzione di spazio e socialità in epoca contemporanea. Sono capaci di guardare con occhi critici i diversi ambiti della città e in grado di attivare legami di complicità e di empatia tra chi questi luoghi li vive, restituendo allo spazio pubblico quella che è la sua linfa vitale e che mai dovrebbe perdere: l’imprevedibilità.

Alfredo Baladrón, Pasaje
Alfredo Baladrón, Pasaje
Evento:
Concéntrico
A cura di:
Javier Peña Ibáñez
Coordinamento:
Irene Fernández Garijo, Elena Solozabal Torres, Cristina Sánchez Algarra
Team:
Sonia Moral Rodríguez, Belén Llanos Pérez, Arturo Andrés Valdemoros, Tiziana Birlain
Progettisti:
Benedetto Bufalino, París – Tools for action, Berlín – Vaumm, San Sebastián – FAHR 021.3, Oporto – Lucas Muñoz Muñoz, Eindhoven – Martin Kloda / Hana Procházková, Praga – Robin Falck, Helsinki – Parasite 2.0, Milan / Bruselas – Alfredo Baladrón, Madrid – Knitknot architecture, La Rioja – SZCZ Jakub Szczesny, Varsovia – EBBA architects, Londres – Juan Llamazares, Madrid – Gadea Burgaz / Pablo Losa, Madrid – L’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Normandie, Rouen – Escuela Superior de Diseño, La Rioja

Ultimi articoli di Design

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram