Klubben: On Time

La seconda mostra del gruppo Klubben, allestita quest’estate al DoGA, ha riunito 17 oggetti di designer norvegesi emergenti, sul tema dei vincoli e potenzialità delle diverse ore di una giornata.

Per i quattro giovani designer norvegesi animatori di Klubben è fondamentale guardarsi dentro per esplorare l’esterno.
Klubben (“Il club”), fondato nel 2011, è nato da un’idea di Sara Polmar, Victoria Günzler e Sverre Uhnger, tre designer di prodotto e d’arredamento norvegesi desiderosi di offrire a quella che consideravano una componente troppo poco nota della scena del design norvegese (i giovani designer emergenti) uno strumento per esporre i loro lavori. I tre hanno pensato Klubben come una rete di sostegno dotata di un programma d’impresa che consentisse a loro e ai soci di rimanere dei giovani creativi con gli occhi sempre aperti intraprendendo un percorso professionale che altrimenti sarebbe stato irraggiungibile realizzare da soli. Klubben soddisfa l’esigenza, molto sentita e mai risolta prima, di una rete professionale di giovani designer: i soci hanno facile accesso ai contatti dei produttori e l’occasione di far conoscere il loro lavoro. A loro volta i soci, che sono diventati 25, alimentano attivamente il fuoco collettivo dell’associazione, testimoniando che il numero fa la forza.
Kristine Five Melvaer
In apertura: Kristine Five Melvaer: lanterna Multi, prodotta dall’antica fabbrica vetraria norvegese Magnor Glassverk. Qui sopra: Kristine Bjaadal: 11.21 è un set pensato per la pausa caffè. È un prodotto che richiede un certo tempo per essere usato – in modo che la pausa non consista soltanto nel bere una tazza di caffè, ma piuttosto in una vera e propria pausa, che faccia dimenticare il lavoro e renda reale il momento di relax. Photo Ellen Johanne Jarli

Alla prima piccola mostra di Klubben a Oslo, l’autunno scorso, i prodotti univano alla tradizione del design norvegese il riferimento alla natura: una lampada progettata da Siv Lier imitava un’eclisse di sole, mentre il tavolo a fungo di Maria Bjørlykke ricordava le scorribande nei boschi del paese. On Time è la seconda mostra del gruppo, che è stata allestita quest’estate al DoGA (Norsk Design – og Arkitektursenter, il Centro norvegese d’architettura e design). Riunisce 17 oggetti di designer norvegesi emergenti, che intendono analizzare i vincoli e le potenzialità dell’intera giornata.

Hallgeir Homstvedt
Hallgeir Homstvedt: orologio Herman. L’orologio Herman è pensato per la camera da letto ma anche per altre stanze della casa collocandosi tra buio e luce. Il quadrante dell’orologio ha un disegno grafico di linee bianche e nere, che dividono lo schermo in 12 zone, una per ogni ora della giornata. Le linee bianche sono realizzate con un materiale fluorescente

Ciascun prodotto, collocato in un immaginario quadrante d’orologio, rappresenta un momento del giorno considerato dal punto di vista dei designer, che hanno preso in considerazione ogni fattore (da centocinquant’anni di storia all’esperienza personale) per comprendere quello specifico momento. Per esempio Erlend Bleken, che lavora sulla costa occidentale norvegese, traduce l’orario 18:26 nell’anno 1826, momento importante per l’evoluzione della tecnologia dell’illuminazione. La lampada da tavolo che ne nasce possiede una tranquilla semplicità – una solida base di legno è il punto di partenza per un sinuoso stelo che conduce al corpo illuminante principale – ma grazie alle applicazioni del LED la storia della luce entra in uno scenario contemporaneo.

Klubben
Vista della mostra al DoGA, Oslo
Altri designer hanno preso una strada molto personale, ponendosi domande del tipo: “Che cosa c’è intorno a me alle 12:01?”; “Come mi sento alle 11:21?”; “Dove mi trovo di solito alle 07:06?”. Le risposte prendono la forma di un tavolo con una struttura di legno intagliato, di un macinino da caffè a mano che illustra la fasi della produzione del legno e della porcellana, e di un orologio da comodino ispirato alla distorsione delle immagini.
Siv Lier: No worries
Siv Lier: No worries, tavolo da parete che comprende un contenitore anti-preoccupazioni. La sera, al posto di tenerli con sé, si possono riporre gli affanni nell’apposito scomparto. Il mattino successivo, si potrà decidere se aprire il coperchio e disperderli o lasciare gli affanni dove sono
Mentre alcuni espositori hanno formulato domande su se stessi, altri si sono concentrati sul patrimonio culturale del design norvegese: un gesto che risuona nei concetti come nei materiali. All’insegna delle 22:41 Kristine Five Melvær ha usato l’antica fabbrica vetraria norvegese, la Magnor Glassverk, per produrre la sua lanterna Multi. Liscia, invitante e sommessa nella forma, grazie alla sua struttura a incastro permette all’utente di creare nuove combinazioni di forma e di colore. Nella produzione e nel prodotto finale la designer adotta il concetto del lavoro collettivo e lo apre a un pubblico più vasto: per l’utente le lanterne diventano un simbolo della sua ulteriore espressione formale.
Erlend Bleken
Erlend Bleken ha creato una lampada da tavolo con una solida base di legno, che è il punto di partenza per un sinuoso stelo che conduce al corpo illuminante principale

Il lavoro di Melvær, come quello di altri, pare indicare che i designer di Klubben nutrono il desiderio di superare il prodotto in quanto tale e di creare qualcosa che delinei una narrazione al di là del design: non solo il racconto del patrimonio culturale norvegese, ma anche quello del designer. Nel caso di On Time i designer guardano a se stessi per guardare verso l’esterno.

Negli anni recenti il settore del design è diventato più di una professione; la parola ‘design’ oggi connota uno stile di vita che si rivolge a un pubblico informato – i consumatori – che chiede prodotti che comunichino conoscenza,  consapevolezza del processo produttivo e storia del modo in cui sono stati realizzati. Ciò richiede designer capaci di lavorare con concetti forti e di realizzare prodotti ispirati a modelli di sostenibilità. Perciò raccontare la propria storia attraverso la traduzione fisica del design può essere il modo giusto per costituire un terreno comune con il vasto pubblico.

Maria Bjorlykke: TeaTins
Maria Bjorlykke: contenitori per il tè
On Time presenta un gruppo di giovani designer consapevoli delle sfide del presente e delle occasioni offerte dalla loro professione. Si presentano da protagonisti in un settore in rapida evoluzione. In questa panoramica si trovano prodotti di grande forza: giocosi in senso concettuale e seri quando si tratta di elaborare un modello d’impresa e costituire una rete professionale. Grazie al riferimento narrativo e alla consapevolezza della condizione professionale contemporanea i designer di Klubben si collocano nell’attualità. On Time è un racconto di storia e di cultura personale, ma è questo momento temporale, aperto alla ricerca e alla pratica del settore, che li inserirà nell’industria del progetto.
Klubben
Vista della mostra al DoGA, Oslo
La mostra è stata aperta al DoGA fino al 25 agosto. Il 9 settembre si trasferirà alla Settimana del design di Parigi.

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