La trasformazione di Milano attraverso i nuovi campus universitari

Tra recenti inaugurazioni e nuovi cantieri, il nuovo volto della città passa attraverso i progetti di Bocconi, Cattolica e Politecnico.

Tra tanti nuovi cantieri nella città post-Covid, c'è spazio anche per il rinnovamento nel mondo universitario. A Milano tre delle principali università hanno deciso di ampliarsi e creare nuove strutture, in una mossa utile anche a rispettare i sempre più alti standard europei e a migliorare la propria posizione nei ranking internazionali. Vediamo qui i loro recenti interventi, suddivisi tra nuove opere espressive firmate da architetti di fama internazionale, o più silenti progetti di riuso dell’esistente.

Università Bocconi

  

Inaugurato a fine 2019, l’Università Bocconi decide di affidarsi per il suo ampliamento al duo giapponese SANAA. Il complesso – collocato tra il complesso della metà degli anni Trenta firmato da Giuseppe Pagano e Gian Giacomo Pedraval su via Sarfatti, e la movimentata circonvallazione di viale Toscana – prende il posto della ex Centrale del Latte andando a occupare 35.000 mq, per un totale di 90.000 mq di terreno se si considera anche il vecchio edificio. Le nuove strutture progettate dai Pritzker Prize hanno pensato per il nuovo campus a quattro strutture cilindriche vetrate e in parte rivestite da una rete semitrasparente, rimandando concettualmente al concetto di apertura del campus, ancora però non tutte accessibili. Questa pelle d’alluminio stirato rappresenta l’elemento più espressivo dell’architettura, avvolgendo tutte le masse edilizie, a eccezione dell’ellissoide vetrato del centro sportivo, e conferendo all’edificio una suggestione di dissolvenza.

La distribuzione spaziale vede la collocazione della sede di SDA su via Sarfatti in continuità con il vecchio campus, lo studentato in una posizione intermedia rispetto al lotto, in un punto silenzioso e lontano dalla strada, e infine il centro sportivo posto sulla circonvallazione, facilmente accessibile per i cittadini, che include due piscine, un’area fitness, un’arena sportiva con campo da basket/pallavolo e una running track al coperto.

I modulo dedicato a studentato è invece risolta attraverso il disegno di un cilindro cavo con mini-appartamenti per due persone affacciati verso l’esterno e distribuiti da un corridoio con vista-patio. Il nuovo campus garantisce inoltre  autosufficienza energetica su base annua e pannelli fotovoltaici sono collocati sulle coperture degli edifici.

Politecnico di Milano

  

L’ampliamento del campus dedicato alla facoltà di architettura del Politecnico di Milano nasce da un’intuizione progettuale di Renzo Piano, continuata poi con il progetto finale da uno dei migliori allievi dell’architetto genovese, Ottavio Di Blasi socio fondatore dello studio ODB&Partners. L’importante intervento – reso possibile grazie anche ai sei milioni di euro raccolti con un’operazione di crowdfunding – ha previsto la trasformazione dell’ampia area urbana ridando unitarietà all’insieme, riqualificando gli edifici esistenti, potenziando la funzionalità generale e aumentando le zone verdi circostanti.

Il rapporto con gli edifici storici e la creazione di un sistema del verde, verrà implementato verso via Bonardi realizzando una sorta di “piazza cablata”. In questo spazio saranno piantati 130 alberi, a completamento dei tre nuovi edifici adiacenti: il primo di quattro piani, dedicato alle aule per i laboratori di disegno e progettazione che sostituisce il Sottomarino, sempre di Ponti, e due edifici a un piano, dove troveranno posto ulteriori spazi per la didattica e un grande laboratorio modelli..

I nuovi edifici costruiti non si propongono come oggetti architettonici protagonisti, bensì si presentano come una nuova scenografia di ricucitura urbana del tessuto urbano di Città Studi capace di integrarsi con esso e generando un unico tessuto permeabile tra città ed università. Parzialmente ipogei, questi sono tutti costituiti con un set di componenti edilizi comuni che condividono elementi strutturali, componenti impiantistici, serramenti, parapetti, elementi di facciata. In questo modo le nuove architetture generano una sorta di tessuto architettonico diffuso che sta al contorno degli edifici storici di Gio Ponti.

Università Cattolica

  

Annunciata la sua previsione a fine anno dal rettore Franco Anelli, il nuovo campus dell’Università Cattolica sarà un intervento ti riqualificazione dell’ottocentesca Caserma Garibaldi, complesso nato sulle ceneri del monastero medievale di san Francesco il Grande e diventato quartier generale dell’eroe dei due mondi nel 1845. L’edificio militare – un fabbricato dalle linee neoclassiche, a pianta quadrangolare e con un impianto interno caratterizzato da due corti di uguale misura – sarà oggetto di un importante intervento di riqualificazione coordinato dallo studio Beretta Associati, e ospiterà secondo la stima circa 132 aule e oltre 10 mila posti in più per gli studenti.

Il polo storico – situato in Largo Gemelli – sarà quindi trattato con un restauro conservativo, che non comporterà alcuna nuova costruzioni, tranne l’intervengo ipogeo in corrispondenza del cortile nord con la realizzazione di un’aula magna di 800 posti, e di un complesso di aule di grandi. In superficie un nuovo volume con copertura a shed caratterizzato da grande semplicità ospiterà l’ingresso e i collegamenti verticali agli spazi sottostanti.

L’avvio del cantiere è calendarizzato nel 2022 e l’intero complesso universitario – con una superficie complessiva di circa 54 mila mq – potrebbe essere completato in circa sei anni di lavori.

Immagine in apertura: SANAA, Campus Bocconi, Milano, Italia, 2020. Courtesy SANAA

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