L’installazione El Zócalo, creata da Alberto Odériz a Città del Messico, si propone come luogo di incontro. Il significato, in perenne costruzione, non è altro che la somma delle persone che lo visitano.
Nel 1843 a Città del Messico è stato indetto un concorso per un monumento dedicato agli eroi dell’indipendenza.
Il monumento doveva essere una colonna al centro della piazza principale, ma la costruzione non è mai stata portata a termine. Solo il basamento è stato concluso ed è rimasto per anni nella piazza, che col tempo è stata soprannominata, appunto, “basamento”, zócalo in spagnolo.
Nel corso degli anni il luogo ha cambiato nomi (Piazza delle Armi, Piazza Principale, Piazza del Palazzo e Piazza della Costituzione) e usi (è stata usata come arena, mercato, per sfilate e processioni). Tuttavia, il nome Zócalo è rimasto fino a oggi.
Questa storia sulle origini di Zócalo ci ricorda che qualsiasi costruzione sulla piazza è destianta a essere temporanea e che i protagonisti sono i cittadini. In occasione della Fiera della Cultura, anziché costruire un monumento, è stato proposto un basamento per le persone. Un piccolo forum con un diametro di 20 metri composto da 45.000 blocchi di cemento (ciascuno di 24x12x7cm), poi recuperati per essere riutilizzati al termine della Fiera, in giugno.
Questa non è la prima volta che la piazza Zócalo ospita una fiera, e non sarà l’ultima. Ogni mese, ogni settimana, ogni giorno, questa piazza accoglie eventi e nuovi visitatori. Potremmo anche dire che la qualità principale di Zócalo è quella di essere un luogo per ospitare qualsiasi cosa: fiere, monumenti, feste, sfilate, concerti e piste di pattinaggio. Ma soprattutto Zócalo accoglie persone.
L’installazione El Zócalo vuole essere un luogo di incontro, il cui significato sempre in costruzione non è altro che la somma di tutte le persone che lo visitano: bambini che giocano con gli aquiloni, turisti, i politici che tengono discorsi, coppie che si innamorano, cittadini che commemorano anniversari o manifestano.
Il poeta Julio Cortázar scrive in una sua opera “Un ponte è un uomo che attraversa un ponte”. Parafrasando, potremmo dire “Una piazza sono le persone in una piazza”.
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Alberto Odériz, El Zócalo, Citta del Messico
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El Zócalo, Citta del Messico Tipologia: installazione temporanea Architetto: Alberto Odériz Team: Alejandro Palafox e Pamela Hernández Realizzazione: Lucía Villers Committente: Feria de las Culturas Amigas 2014 – CDMX