Impersonalism

Il giovane fotografo Luca Arena legge Tenerife, l’isola delle Canarie, come se fosse disabitata per evidenziarne i colori e le geometrie architettoniche.

Luca Arena, Impersonalism: Tenerife, 2016
Impersonalism: Tenerife è un progetto fotografico realizzato nel 2016 in occasione di un viaggio di sette giorni nell’isola delle Canarie. Lo scopo di questo progetto è il tentativo di azzerare quasi completamente la presenza delle persone sull’isola attraverso un approccio non-antropocentrico all’ambiente, evidenziando i colori e le geometrie delle strutture architettoniche.   
Luca Arena, Impersonalism: Tenerife, 2016
Luca Arena, Impersonalism: Tenerife, 2016. In apertura: El Escobonal; qui sopra: Garachico
Qui, gli stili abitativi tipicamente spagnoli, con case dal tetto piatto, bianche o dai colori sgargianti si fondono con la necessità di voler rappresentare lo sprawl urbano delle grandi capitali europee, con residence turistici moderni, impersonali e molto simili tra loro costruiti nel mezzo di luoghi incontaminati o presso le località balneari altamente turistiche. 
I viaggiatori di passaggio poco si preoccupano del fatto che gli edifici siano tutti uguali, potendo godere della sicurezza nell’aver trovato la medesima disposizione degli spazi a loro sufficienti. Sebbene circoscritto, questo fenomeno tende a svilupparsi soprattutto nelle periferie urbane, e tra gli effetti principali è impossibile non rilevare un elevato consumo del suolo e, di conseguenza, una riduzione degli spazi verdi. A causa del ritmo incessante e accelerato di espansione delle città e della domanda di nuove costruzioni, gli edifici tendono ad essere simili gli uni agli altri, caratterizzati dall’estrema omogeneità e da un disegno prevalentemente uniforme dell’ambiente costruito.
Luca Arena, Impersonalism: Tenerife, 2016.
Luca Arena, Impersonalism: Tenerife, 2016. Garachico
Ogni città va somigliando a tutte le altre città, i luoghi si scambiano forma ordine e distanze. Il desiderio di distaccarsi completamente da queste scelte stilistiche, si traduce in un’indagine intima e personale volta, da una parte all’accettazione di quanto ormai presente, e in secondo luogo nel rifugio in luoghi-non luoghi costituiti da geometrie lineari, rassicuranti e familiari, come un campo da calcio o una piscina a picco sul mare di un piccolo paese di pescatori spagnoli.

Luca Arena (1988) è nato il primo giorno di primavera alle 9:00. È daltonico da 28 anni e ogni giorno cerca di farsene una ragione. Ha studiato economia e marketing presso l’Università di Pisa e nel tempo libero si dedica a viaggi e reportage fotografici. Ama fotografare palazzi e finestre, concentrandosi sui colori e sulle geometrie degli edifici. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive.

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