La sfida lanciata da Edison è quella di migliorare la qualità della vita delle persone, pensando e progettando i luoghi in cui viviamo e combinando architettura e sviluppo sostenibile.
Edison, da tempo impegnata per un futuro di energia sostenibile, interviene nel dibattito sull’architettura e il suo contributo allo sviluppo di territori smart. L’obiettivo è ridisegnare le città in ottica di efficientamento delle risorse, di gestione intelligente dei dati e integrazione dei servizi sotto un’unica regia; concepire i centri urbani come spazi fruibili nei quali le soluzioni pensate rispondano a esigenze concrete di qualità della vita e dell’ambiente, di sicurezza, mobilità e connettività, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori: amministrazioni, cittadini, urbanisti e architetti; superare, anche grazie alla trasformazione digitale, la divisione verticale delle competenze fra chi si occupa di edificio, chi di impianti, chi di gestire dati e informazioni, in favore di un approccio integrato in grado di produrre benessere reale per le comunità.
Così Edison immagina il processo di avvicinamento alla città del futuro. “Ci siamo dati una sfida importante: migliorare la qualità della vita delle persone, pensando e progettando gli spazi e i luoghi in cui viviamo”, afferma Paolo Quaini, Direttore Servizi Energetici e Ambientali di Edison. “Architettura e sviluppo sostenibile sono strettamente connessi. Per questo siamo onorati di portare le nostre competenze alla Biennale di Venezia sostenendo la Mostra internazionale di Architettura. L’uso efficiente delle risorse è un elemento fondante dell’architettura e del vivere contemporaneo, proprio come per noi che da oltre 135 anni siamo impegnati a farne un obiettivo concreto”.
Se il primo passo verso l’efficienza energetica è legato alla consapevolezza di come si consuma, Edison indica nella trasformazione digitale la via per un futuro sostenibile, avvalendosi delle più evolute tecniche Bim, come metodo e modellizzazione degli edifici a priori, del Building Management System (Bems), per ottimizzare la gestione dell’energia, e delle migliori soluzioni IoT per incrementare il comfort e l’utilizzo degli spazi. Ma una città non è smart semplicemente in quanto digitale: lo è quando gestisce le proprie risorse in modo integrato e investe di più in ambiti come il capitale umano e sociale, le infrastrutture tradizionali (mobilità e trasporti) e quelle moderne (ICT). Promuovendo un approccio integrato e partecipato, che metta in relazione i singoli edifici con il quartiere, la città e il territorio nel suo insieme, l’azienda gioca un ruolo attivo nello sviluppo delle smart city di oggi e di domani.
“Immaginiamo un mondo dove le forme e gli spazi in cui viviamo non abbiano bisogno di altro che di energia naturale. Per questo siamo alla costante ricerca di confronto con chi pensa, progetta e gestisce gli spazi e le funzioni, al fine di aiutare a concepirne dall’origine le migliori prestazioni energetiche”, conclude Quaini. “La comunità energeticamente autosufficiente del futuro e l’edificio a energia positiva sono l’obiettivo del nostro lavoro, ma perché questo obiettivo si realizzi in concreto, occorre che comunità locali, architetti ed esperti di energia concepiscano contestualmente forme, funzioni e prestazioni”.
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