Stefano Boeri adatta a Dubai il concept del Bosco verticale

Le due torri nella città degli Emirati ospiteranno sulle loro facciate diverse migliaia di piante, tutte adatte al clima desertico.

Stefano Boeri Architetti ha rivelato alla conferenza COP27 sul cambiamento climatico – a Sharm El Sheikh, in Egitto – il progetto di due torri, alte rispettivamente 190 e 150 metri. Sulle loro facciate ospiteranno 2.640 alberi e 27.600 arbusti, così come un sistema di serre e giardini idroponici, progettati per far crescere le piante sulle pareti verticali.

“Il progetto, commissionato da Impact One, rappresenta il primo prototipo di Bosco verticale per l’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa) con l’obiettivo di integrare i benefici della selvicoltura urbana – come l’assorbimento di polveri sottili, la regolazione del microclima e la riduzione dell’effetto serra, insieme alle innovazioni nell’ambito della gestione del sistema idrico nei climi aridi e dell’ottimizzazione della produzione di energia da fonti rinnovabili,” ha dichiarato lo studio.

I Boschi verticali sono costituiti da grattacieli con facciate piantumate, che mirano a unire lo sviluppo residenziale ad alta densità con la piantagione di alberi nei centri delle città. Dopo aver concettualizzato e realizzato il primo Bosco verticale a Milano, nel 2014, lo studio ha da allora progettato Boschi verticali per Eindhoven (Paesi Bassi), Huanggang (Cina) e per la nuova capitale amministrativa egiziana, in costruzione a est del Cairo.

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