Domus 1061 è in edicola con un numero dedicato ai linguaggi creativi

Il magazine di ottobre si focalizza sui linguaggi dell’arte e dell’architettura, e come si relazionano con lo spazio che li circonda. Sfoglia la gallery per scoprire i contenuti della rivista. 

Frontiere dell’arte e dello spazio "Perciò anche un poeta muto che non ha mai scritto un verso, un pittore senza colori che non ha mai dipinto neppure un piccolo ritaglio di seta, per come riescono a vedere il mondo, a liberarsi dalle sue passioni, a entrare e a uscire in quell’universo di purezza, a costruire l’armonia dei due poli (...) sono più felici del figlio di un uomo ricchissimo, di un sovrano, di tutti coloro che in questo mondo sono considerati i prediletti della sorte”. Natsume Sōseki, Kusamakura, 1906. Edizione italiana: Guanciale d’erba, traduzione di Lydia Origlia, Neri Pozza Editore, Vicenza 2001, pagina 6.

Testo Tadao Ando. Nella foto Thomas Heatherwick, padiglione del Regno Unito per Shanghai Expo 2010. Photo Iwan Baan

Le potenzialità dei linguaggi creativi  Il corpus irriverente di opere di Shūsaku Arakawa e Madeline Gins rivela la coerenza delle loro pratiche architettoniche e artistiche, un modo alternativo di comprendere e agire nello spazio. 

Testo Tiffany Lambert. Nella foto Arakawa + Gins, Ubiquitous Site, Nagi’s Ryoanji, Architectural Body, 1994, installazione permanente al Nagi Museum of Contemporary Art, prefettura di Okayama, Giappone. 

London Cross Pavillon by OLI Architecture Un involucro di legno carbonizzato sormontato da lucernari è la sede ad hoc dell’opera London Cross di Richard Serra, qui avvolta dalla morbidezza della luce indiretta. 

Testo dalla relazione di progetto. Foto Albert Cheung

Ripartire dalla madre Terra/ Agnes Denes, Mary Mattingly, Rebeca Méndez Con efficiente pragmatismo, attraverso i loro lavori queste artiste attiviste invocano nuovi equilibri tra uomo e natura, per un cambiamento che parte dal quotidiano. 

Testo Caroline Corbetta. Nella foto Swale, concrete park with plants, East River, New York, 2016. Courtesy of Cloudfactory © Mary Mattingly

Studio Visit/ Ultramoderne  In un ex magazzino a Providence, Vobis e Forrest portano avanti il loro approccio sperimentale, sostenuto da una divisione dedicata alla ricerca e dall’attività che svolgono alla Rhode Island School of Design. 

Testo Andrea Caputo. Illustrazioni Michele Tranquillini

Microstorie  Quella tra Shiro Kuramata ed Ettore Sottsass è la storia di un intenso rapporto, di amicizia e professionale, punteggiato da slanci di generosità e ben riassunto dai progetti di Kuramata per il fondatore di Esprit Doug Tompkins. 

Testo Deyan Sudjic. Nella foto la Esprit House di Tokyo, progetto di Shiro Kuramata, 1983. 

Processo L’impiego di tecniche dell’ingegneria aeronautica ha ridotto costi e tempi di assemblaggio del tabellone multimediale Sunset Spectacular a West Hollywood. 

Testo Tom Wiscombe Architecture. Tutte le immagini di Sunset Spectacular © Tom Wiscombe Architecture

Residenza e collezione Kramlich by Herzog & de Meuron Il complesso nella Napa Valley ospita, oltre agli ambienti domestici, una collezione di video e media art distribuita fra un padiglione trasparente e un interrato labirintico. Due spazi di caratteristiche opposte, dove arte e paesaggio convivono. 

Testo Nicholas Olsberg. Foto Iwan Baan, Marion Brenner, Luisa Lambri, Catherine Wagner

Roden Crater by James Turrell L’opera più ambiziosa dell’artista statunitense si trova in un’area remota, sotto la crosta di un vulcano estinto, ed è un osservatorio sull’interazione con i movimenti celesti. 

Testo James Turrell. Foto Florian Holzherr

Ecologia/ Un tappeto-denuncia su riciclo e inquinamento Il tappeto Plastic Rivers n. 6 di Álvaro Catalán de Ocón. 

Testo Loredana Mascheroni. Foto Marco Menghi

Bambini / La finestra, cornice di storie e paesaggi da inventare Lunette, padiglione progettato e realizzato da Federico Babina per Edilpiù a Lugo (Ravenna).

Testo Elena Sommariva. Foto Gianluca Gasperoni

Casa come me / Carlo Benvenuto  La casa in cui si rifugia quotidianamente l’artista per sfuggire alle mille distrazioni della città è all’interno di un edificio progettato da Elio Frisia nei pressi della Stazione Centrale di Milano. 

Testo Carlos D’Ercole. Foto Carlo Benvenuto

Sacro Una chiesa barocca e organica, in dialogo con la comunità locale. 

Testo Alessandro Benetti. Foto Duccio Malagamba

Paesaggio Il giardino in 4D di Piet Oudolf atterra al Campus Vitra. 

Testo Loredana Mascheroni. Foto Marek Iwicki

Letture/ Imago 1960-1971. Una rivista tra sperimentazione, arte e industria Il volume curato da Giorgio Camuffo con l’immagine usata per l’editoriale del primo numero di Imago.

Testi Elena Sommariva

Talenti Thinkk Studio: risemantizzare i rifiuti con l’immaginazione. 

Testo Silvana Annicchiarico

Ergonomia Quando il design è l’esito di un processo di riflessione ed equilibrio. Nella foto la sedia Filo, disegnata da Ronan ed Erwan Bouroullec per Mattiazzi.

Testo Loredana Mascheroni. Foto Gerhardt Kellermann

Mnemosine La Conica di Aldo Rossi con il manico della tradizione popolare. 

Testo Cristina Moro. Foto © Eredi Aldo Rossi. Courtesy of Fondazione Aldo Rossi

Tavola rotonda / Rendere pubblico lo spazio  La discussione per la rinegoziazione e la ridistribuzione dello spazio pubblico rappresenta, nel dramma della pandemia, una grande risorsa. Ne abbiamo parlato con Kristian Koreman, Fabrizio Prati, Gideon Boie e Ma Yansong. 

Coordinamento Giulia Ricci. Illustrazioni Anna Sutor

Pausa caffè / Andrea Carandini: “La casa mostra l’anima delle persone. E non mente mai” Aristocratico, archeologo, intellettuale, politico, viaggiatore e letterato, Andrea Carandini racconta perché le case sono tanto importanti, nell’itinerario esistenziale e culturale chiamato vita. 

Testo Walter Mariotti

Influssi La contemporanea classicità di Alessandro Sartori per Zegna. 

Testo Valentina Petrucci

Padiglione del Bahrain by Christian Kerez Una filigrana di profili metallici estremamente esili sostiene strutturalmente l’edificio, improntando l’esperienza dello spazio. 

Testo dalla relazione di progetto. Foto Maxime Delvaux

Creatori/ Qual è il confine tra arte e spazio? Nella foto Sou Fujimoto Architects, Shiroiya Hotel (art area by Leandro Erlich Studio). 

Foto Daici Ano + Tomoyuki Kusunose

Domus 1061 si apre con l’editoriale del guest editor Tadao Ando, in cui presenta il tema del numero di ottobre: le frontiere dell’arte e dello spazio. Una riflessione “sulla storia dell’espressione artistica e architettonica”, dai movimenti artistici più rinomati, come il Cubismo e il Futurismo, alle rivoluzioni studentesche figlie del loro tempo. Ando include alcuni esempi storici, tra cui il padiglione del Regno Unito per Shanghai Expo 2010 di Thomas Heatherwick e la casa di Frank Gehry progettata per se stesso a Santa Monica. Il saggio di Casey Reas e Ben Fry, intitolato “Una sintesi tra arte e tecnologia” racconta la storia di Processing, il software da loro creato nel 2001:  un linguaggio di programmazione nato per promuovere l'utilizzo delle arti visive, una libreria digitale e grafica per le gli artisti e i  designer. 
Il saggio di Tiffany Lambert si concentra sulle opere degli artisti e architetti Shūsaku Arakawa e Madeline Gins, “stravaganti o kitsch, per non dire disfunzionali” ma sempre coerenti e ambiziose. 

Nella sezione Architettura esploriamo cinque progetti: la residenza e collezione Kramlich di Herzog & de Meuron, il Roden Crater di James Turrell, City di Michael Heizer, London Cross Pavilion di OLI Architecture e il Padiglione del Bahrain di Christian Kerez. Progetti dagli spazi piccoli e estesi, artistici e architettonici, naturali e artificiali.  La sezione Arte analizza il lavoro delle artiste e attiviste Agnes Denes, Mary Mattingly e Rebeca Méndez che, lavorando con risorse e tecnologie varie, invocano nuovi equilibri tra artificiale e naturale, tra uomo e natura. Nella sezione Design viene presentata la nuova collezione di Yoshiyuki Miyamae che attinge all’arte di Tadanori Yokoo e alla sua storica collaborazione con Issey Miyake. “Giubbotti e pantaloni, ricavati da un singolo pezzo di tessuto, diventano così tele per i dipinti dell’artista giapponese”. La rubrica Creatori pone la domanda “Qual è il confine tra arte e spazio?” a celebri artisti e progettisti: Steven Holl, Manuel Aires Mateus, Paul Smith, Balkrishna Doshi, Sou Fujimoto, Thom Mayne, Bijoy Jain, Bosco Sodi, Dominique Perrault e John Pawson, i quali elaborano le loro idee tramite disegni, fotografie e parole. 

Tavola Rotonda con Fabrizio Prati, Gideon Boie, Ma Yansong, Kristian Koreman. Illustrazione Anna Sutor

La rubrica Microstorie racconta il sodalizio artistico tra Shiro Kuramata ed Ettore Sottsass “ben riassunto dai progetti di Kuramata per il fondatore di Esprit Doug Tompkins”.  In Processo scopriamo la costruzione del Sunset Spectacular di West Hollywood, un tabellone multimediale realizzato in collaborazione con Orange Barrel Media per un concorso promosso dal Comune. 
In Studio visit incontriamo i fondatori di Ultramoderne, piccolo e dinamico studio di architettura fondato nel 2013 a Rhode Island, da Yasmin Vobis e Aaron Forrest. 

Il numero si chiude con un desiderio di Ando di creare una architettura invisibile, “percepita attraverso sprazzi di luce e vento”. 

Nel Diario di questo mese:Tavola Rotonda con Fabrizio Prati, Gideon Boiea, Ma Yansong e Kristian Koreman, con cui discutiamo come “la rinegoziazione e la ridistribuzione dello spazio pubblico rappresenta, nel dramma della pandemia, una grande risorsa.”

Per la rubrica Casa come me entriamo nella casa dell'artista italiano Carlo Benvenuto. Seguono pagine dedicate alla moda, all'ospitalità, alla sostenibilità e all’architettura per i più piccoli. E anche: design, aziende e nuovi (e vecchi) talenti nel mondo della progettazione. Una chiesa barocca e organica, in dialogo con la comunità locale, tappeti, paesaggi e infine l'iconica caffettiera Conica di Aldo Rossi. 
Il Diario si chiude con un diaogo a metà tra l'umanismo e l'estistenzialismo tra il direttore editoriale di Domus Walter Mariotti e Andrea Carandini, aristocratico, archeologo, intellettuale, politico, viaggiatore e letterato

Frontiere dell’arte e dello spazio Testo Tadao Ando. Nella foto Thomas Heatherwick, padiglione del Regno Unito per Shanghai Expo 2010. Photo Iwan Baan

"Perciò anche un poeta muto che non ha mai scritto un verso, un pittore senza colori che non ha mai dipinto neppure un piccolo ritaglio di seta, per come riescono a vedere il mondo, a liberarsi dalle sue passioni, a entrare e a uscire in quell’universo di purezza, a costruire l’armonia dei due poli (...) sono più felici del figlio di un uomo ricchissimo, di un sovrano, di tutti coloro che in questo mondo sono considerati i prediletti della sorte”. Natsume Sōseki, Kusamakura, 1906. Edizione italiana: Guanciale d’erba, traduzione di Lydia Origlia, Neri Pozza Editore, Vicenza 2001, pagina 6.

Le potenzialità dei linguaggi creativi Testo Tiffany Lambert. Nella foto Arakawa + Gins, Ubiquitous Site, Nagi’s Ryoanji, Architectural Body, 1994, installazione permanente al Nagi Museum of Contemporary Art, prefettura di Okayama, Giappone. 

 Il corpus irriverente di opere di Shūsaku Arakawa e Madeline Gins rivela la coerenza delle loro pratiche architettoniche e artistiche, un modo alternativo di comprendere e agire nello spazio. 

London Cross Pavillon by OLI Architecture Testo dalla relazione di progetto. Foto Albert Cheung

Un involucro di legno carbonizzato sormontato da lucernari è la sede ad hoc dell’opera London Cross di Richard Serra, qui avvolta dalla morbidezza della luce indiretta. 

Ripartire dalla madre Terra/ Agnes Denes, Mary Mattingly, Rebeca Méndez Testo Caroline Corbetta. Nella foto Swale, concrete park with plants, East River, New York, 2016. Courtesy of Cloudfactory © Mary Mattingly

Con efficiente pragmatismo, attraverso i loro lavori queste artiste attiviste invocano nuovi equilibri tra uomo e natura, per un cambiamento che parte dal quotidiano. 

Studio Visit/ Ultramoderne Testo Andrea Caputo. Illustrazioni Michele Tranquillini

 In un ex magazzino a Providence, Vobis e Forrest portano avanti il loro approccio sperimentale, sostenuto da una divisione dedicata alla ricerca e dall’attività che svolgono alla Rhode Island School of Design. 

Microstorie Testo Deyan Sudjic. Nella foto la Esprit House di Tokyo, progetto di Shiro Kuramata, 1983. 

 Quella tra Shiro Kuramata ed Ettore Sottsass è la storia di un intenso rapporto, di amicizia e professionale, punteggiato da slanci di generosità e ben riassunto dai progetti di Kuramata per il fondatore di Esprit Doug Tompkins. 

Processo Testo Tom Wiscombe Architecture. Tutte le immagini di Sunset Spectacular © Tom Wiscombe Architecture

L’impiego di tecniche dell’ingegneria aeronautica ha ridotto costi e tempi di assemblaggio del tabellone multimediale Sunset Spectacular a West Hollywood. 

Residenza e collezione Kramlich by Herzog & de Meuron Testo Nicholas Olsberg. Foto Iwan Baan, Marion Brenner, Luisa Lambri, Catherine Wagner

Il complesso nella Napa Valley ospita, oltre agli ambienti domestici, una collezione di video e media art distribuita fra un padiglione trasparente e un interrato labirintico. Due spazi di caratteristiche opposte, dove arte e paesaggio convivono. 

Roden Crater by James Turrell Testo James Turrell. Foto Florian Holzherr

L’opera più ambiziosa dell’artista statunitense si trova in un’area remota, sotto la crosta di un vulcano estinto, ed è un osservatorio sull’interazione con i movimenti celesti. 

Ecologia/ Un tappeto-denuncia su riciclo e inquinamento Testo Loredana Mascheroni. Foto Marco Menghi

Il tappeto Plastic Rivers n. 6 di Álvaro Catalán de Ocón. 

Bambini / La finestra, cornice di storie e paesaggi da inventare Testo Elena Sommariva. Foto Gianluca Gasperoni

Lunette, padiglione progettato e realizzato da Federico Babina per Edilpiù a Lugo (Ravenna).

Casa come me / Carlo Benvenuto Testo Carlos D’Ercole. Foto Carlo Benvenuto

 La casa in cui si rifugia quotidianamente l’artista per sfuggire alle mille distrazioni della città è all’interno di un edificio progettato da Elio Frisia nei pressi della Stazione Centrale di Milano. 

Sacro Testo Alessandro Benetti. Foto Duccio Malagamba

Una chiesa barocca e organica, in dialogo con la comunità locale. 

Paesaggio Testo Loredana Mascheroni. Foto Marek Iwicki

Il giardino in 4D di Piet Oudolf atterra al Campus Vitra. 

Letture/ Imago 1960-1971. Una rivista tra sperimentazione, arte e industria Testi Elena Sommariva

Il volume curato da Giorgio Camuffo con l’immagine usata per l’editoriale del primo numero di Imago.

Talenti Testo Silvana Annicchiarico

Thinkk Studio: risemantizzare i rifiuti con l’immaginazione. 

Ergonomia Testo Loredana Mascheroni. Foto Gerhardt Kellermann

Quando il design è l’esito di un processo di riflessione ed equilibrio. Nella foto la sedia Filo, disegnata da Ronan ed Erwan Bouroullec per Mattiazzi.

Mnemosine Testo Cristina Moro. Foto © Eredi Aldo Rossi. Courtesy of Fondazione Aldo Rossi

La Conica di Aldo Rossi con il manico della tradizione popolare. 

Tavola rotonda / Rendere pubblico lo spazio Coordinamento Giulia Ricci. Illustrazioni Anna Sutor

 La discussione per la rinegoziazione e la ridistribuzione dello spazio pubblico rappresenta, nel dramma della pandemia, una grande risorsa. Ne abbiamo parlato con Kristian Koreman, Fabrizio Prati, Gideon Boie e Ma Yansong. 

Pausa caffè / Andrea Carandini: “La casa mostra l’anima delle persone. E non mente mai” Testo Walter Mariotti

Aristocratico, archeologo, intellettuale, politico, viaggiatore e letterato, Andrea Carandini racconta perché le case sono tanto importanti, nell’itinerario esistenziale e culturale chiamato vita. 

Influssi Testo Valentina Petrucci

La contemporanea classicità di Alessandro Sartori per Zegna. 

Padiglione del Bahrain by Christian Kerez Testo dalla relazione di progetto. Foto Maxime Delvaux

Una filigrana di profili metallici estremamente esili sostiene strutturalmente l’edificio, improntando l’esperienza dello spazio. 

Creatori/ Qual è il confine tra arte e spazio? Foto Daici Ano + Tomoyuki Kusunose

Nella foto Sou Fujimoto Architects, Shiroiya Hotel (art area by Leandro Erlich Studio).