Milano: la rigenerazione urbana di Via Padova promossa da Fondazione Cariplo

“Lacittàintorno” è il programma di rigenerazione urbana sostenuto dal Comune di Milano. L'ultima puntata di questa rassegna è dedicata alla periferia sorta per stratificazione spontanea lungo via Padova.

Promosso da Fondazione Cariplo in alcune grandi periferie milanesi, “Lacittàintorno” è il programma di rigenerazione urbana sostenuto dal Comune e svolto in collaborazione con il dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.

Dopo aver illustrato sui numeri di ottobre e novembre gli interventi nell’area di Corvetto e nel quartiere Adriano, l’ultima puntata della rassegna è dedicata alla periferia sorta per stratificazione spontanea lungo via Padova e attorno ai borghi storici che sorgevano fuori porta a nord della città e oggi da essa assorbiti.

Il sottopasso tra via Russo e via Pontano, in zona Turro. Foto Alberto Dedè e Bruno Pulici per Lacittàintorno – Fondazione Cariplo

La situazione. Una periferia a due velocità

Quella di via Padova è una periferia diversa dai grandi quartieri milanesi dell’edilizia pubblica, che qui è praticamente assente. È piuttosto un’area caotica e mista, teatro negli anni d’importanti transizioni: da quartiere operaio a zona multietnica, all’attuale contesto in bilico tra diverse prospettive.

Da sempre poco pianificata, l’area è cresciuta spontaneamente a ridosso di alcune direttrici e borghi storici: una conformazione che riflette anche la dimensione identitaria legata alla linearità di via Padova e alle polarità dei baricentri di Casoretto, NoLo, Turro, Gorla, Cimiano, Crescenzago e persino Greco.

Il tessuto è molto compatto: pochissime aree pubbliche e spazi aperti per la libera aggregazione e per la socialità spontanea. Con l’eccezione del parco Trotter e dell’asse della Martesana, la densità è quasi eccessiva.

Foto Alberto Dedè e Bruno Pulici per Lacittàintorno – Fondazione Cariplo

L’ultimo carattere rilevante è la doppia velocità: da un lato povertà ed esclusione, dall’altro una spinta trasformativa che ha il  fulcro nel quartiere di NoLo, dove in pochi anni si sono aggregati professionisti, artisti e imprenditori che hanno portato una serie di competenze e attività in una dimensione di casa-bottega. A fianco di porzioni urbane in trasformazione e connotate dai ceti medi e medio-alti, permangono dunque delle circoscritte realtà socio-abitative problematiche. Il territorio ha quindi caratteristiche disomogenee e c’è il rischio che i diversi volti possano entrare in conflitto

Tali caratteristiche fanno di questa periferia un esempio perfetto delle dinamiche urbane contemporanee: non solo problemi, ma anche leve da attivare in nome di un’identità comune da costruire.

L’intervento. Una nuova identità da costruire

L’intervento de “Lacittàintorno” nella periferia di via Padova prenderà il via a febbraio 2020 e il Punto di comunità (l’hub fisico e simbolico del piano di rigenerazione urbana)  dovrebbe aprire i battenti in autunno. Il piano d’azione verte su tre temi fondamentali. Il primo riguarda la complessa narrazione territoriale: l’intervento può lavorare a ricomporre le diverse spinte identitarie, costruendo spazi di dialogo e confronto. In questa direzione la co-produzione culturale è lo strumento ideale per far emergere e valorizzare la pluralità di appartenenze.

Il secondo tema riguarda la densità del tessuto urbano, la scarsità di spazi per la socialità e la grande esperienza di cittadinanza attiva che esprime questo territorio. L’attivazione creativa di nuove aree pubbliche per l’aggregazione richiama la necessità di un tavolo di lavoro con l’amministrazione, come peraltro già avviene – con i patti di collaborazione – negli altri quartieri interessati dall’azione de “Lacittàintorno”.

L’imbocco di via Padova da piazzale Loreto. Foto Alberto Dedè e Bruno Pulici per Lacittàintorno – Fondazione Cariplo

Il terzo è il degrado abitativo, circoscritto ma pur sempre problematico: l’ambito di via Padova esprime nuove forme di abitare collaborativo, connesse alla vita condominiale e agli spazi di lavoro insediati in contesti residenziali. La sperimentazione di forme di convivenza e collaborazione fra cittadini consentirebbe anche di far dialogare fasce differenti di popolazione.

Un ulteriore tema d’intervento si lega al commercio di quartiere, tradizionale o etnico: se aiutato a qualificarsi senza sacrificare la propria anima di prossimità, il sistema rappresenta una leva per la rigenerazione del comparto, anche in una prospettiva di attrazione urbana.

I testi sono un estratto e una rielaborazione degli scritti di Francesca Cognetti ed Erika Lazzarino (DAStU).  

Immagine di apertura: Un cortile in via Arquà, traversa di via Padova. Foto Alberto Dedè e Bruno Pulici for Lacittàintorno – Fondazione Cariplo

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