Rewind

In mostra alla White Noise Gallery, Mar Hernández utilizza incisione, fotografia e disegno per riconoscere e tratteggiare il sottile margine tra crollo e ricostruzione.

Attraverso l’incisione, la fotografia e il disegno Mar Hernández vuole riconoscere e tratteggiare il sottile margine tra crollo e ricostruzione, tra identità perduta e recuperata, tra annullamento e conservazione. La sua poetica mira a ridare valore a quei luoghi testimoni delle trasformazioni storiche e umane, a far riemergere con il suo disegno le tracce indelebilmente incise del passato e del passaggio di chi li ha abitati.

Mar Hernández, <i>Circo Segura</i>, tecnica mista su fotografia, 50x70 cm, 2017
Mar Hernández, <i>El Pasaje de Fuecarral</i>, etching on digital photography, 55x75 cm, 2015
Mar Hernández, <i>Taller de Batería de Costa</i>, tecnica mista su fotografia, 50x70 cm, 2017
Mar Hernández, <i>Ruina Habitada II</i>, tecnica mista su fotografia, 100x70 cm, 2017 (dettaglio)
Mar Hernández, <i>Ruina habitada I</i>, tecnica mista su fotografia, 100x70 cm, 2017
Mar Hernández, <i>Maquinista del Mediterraneo</i>, 100x80, acquaforte su fotografia digitale, 2016
Mar Hernández, <i>La Casa de Flora Martínez</i>, tecnica mista su fotografia, 50x70 cm, 2017
Mar Hernández, <i>La cantina de Portman</i>, acquaforte su fotografia digitale, 100x70 cm, 2017
Mar Hernández, <i>Interior II</i>, acquaforte su fotografia digitale, 50x70 cm, 2017
Mar Hernández, <i>El Pasaje de Fuecarral</i>, acquaforte su fotografia digitale, 55x75cm, 2015

  La sua ricerca parte da fotografie di luoghi abbandonati, percepiti come contenitori di un tempo sospeso. Su di essi poi l’artista disegna a china interni disabitati, in una sorta di ritratto di famiglia da cui sono stati elisi tutti i personaggi. In “Rewind” l’assenza di umanità lascia immersi in un silenzio denso e pieno di pathos, in cui gli oggetti sono gli unici testimoni delle persone che ci sono passate. Trasportando lo spettatore in una dimensione temporale indefinita, Hernández rigenera la vita attraverso l’incisione e il disegno, facendo emergere gli arredi reali o immaginari; una sovrapposizione di livelli in cui il passaggio del tempo appare inesorabilmente visibile.

Mar Hernández, Colegio Herrería, acquaforte su fotografia digitale, 50x70 cm, 2017


15 giugno – 31 luglio 2017
Mar Hernández. Rewind
a cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti
White Noise Gallery
via dei Marsi 20/22, Roma