Il progetto “Mex Pro” si articola in due segmenti principali, la mostra “Messico Circa 2000” e l’installazione 2501 Migrantes dell’artista Alejandro Santiago che a settembre migrerà a Venezia, con la mediazione di Adriano Berengo, gallerista del vetro di Murano.
Mex Pro
“Mex-Pro” celebra, a Trieste, il rapporto tra l’Italia e il Messico in occasione del 140° anniversario delle prime relazioni diplomatiche tra i due paesi.
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- 10 luglio 2014
- Trieste
Con 81 artisti messicani provenienti dalla collezione Josè Pinto Mazal, “Messico Circa 2000” – curata da Maria Campitelli con la collaborazione di Manolo Cocho, Fernando Galvez de Aguinaga e Gerardo Traeguez – occupa in uno dei luoghi simbolo di Trieste, le Scuderie del Castello di Miramare, sito particolarmente significativo per quanto riguarda gli storici rapporti tra Trieste e il Messico “curiosamente uniti da un passato di terre assoggettate che ci hanno lasciato come testimonianza i castelli fratelli di Miramare e di Chapultepec” (Gerardo Traeger M.).
La collezione si compone di opere realizzate tra il 1980 e il 2013 da artisti messicani e stranieri che hanno incontrato in Messico un luogo idoneo alla loro produzione. La collezione propone soprattutto quadri, anche realizzati con mezzi inconsueti come il collage, o con l’aggiunta di elementi estranei (oggetti di plastica o gesso), ma non mancano altri linguaggi come la fotografia e la scultura.
Secondo perno attorno al quale ruota il progetto “Mex-Pro” è la macro-installazione 2501 Migrantes, dell’artista prematuramente scomparso Alejandro Santiago, che evoca il dramma eterno della migrazione dei popoli e di cui lo stesso artista si sentiva di far parte. Un popolo di 2501 statue di terracotta dalle misure variabili da cm 120 a 180 si stanzierà in piazza dell’Unità d’Italia, internazionalmente nota come la più ampia e magnifica piazza europea con affaccio sul mare.
L’onda avanzante di 2501 statue, la loro presenza e il loro significativo, assordante silenzio, non risolve praticamente il problema, ma si fa simbolo urgente di una realtà diffusa di cui bisogna prendere coscienza. La potenza del linguaggio artistico si sostituisce all’impotenza decisionale e politica per farsi monito e spingere gli uomini di buona volontà a impegnarsi a trovare giuste vie risolutive di un problema immane.
Tra gli eventi collaterali “Mex-Pro” il progetto “Psycho.Vision” alla Stazione Rogers di Trieste: un’opera collettiva, non definita come un quadro o una scultura, ma che si snoda nel tempo, si arricchisce e trasforma, che si avvale di numerose collaborazioni, un’opera aperta e infinita. Luciana Esqueda, autrice del progetto, ha imperniato questa ricerca mobile sul tema del viaggio, chiedendosi se l’esperienza del viaggio comporti dei cambiamenti nel comportamento umano e del pensiero, nella percezione e se incida in qualche modo nella produzione artistica. L’interesse dell’analisi consiste nella condivisione delle opinioni di artisti sviluppando, nell’indagine della psiche, una sorta di diario di viaggio supportato da immagini e video – gli strumenti propri degli artisti visivi – trasformandola in un documento artistico. Obiettivo, quello di creare un sito web per far conoscere il progetto a livello planetario, pubblicare la pagina come un’opera digitale, facendovi confluire l’interesse e la partecipazione di altri artisti; promuovere una serie di mostre in rete, in spazi specializzati ad ospitare questo genere di progetti, dove l’interesse fondante è l’osservazione dei diversi punti di vista psicologici e la loro capacità di influenzare la creazione artistica.
Mex Pro
a cura di Maria Campitelli, Fernando Galvez de Aguinaga, Gerardo Traeguez, Manolo Cocho, Marieta Bracho, Luca Caburlotto, Rossella Fabiani, Lucia Krasovec Lucas
Fino al 15 settembre 2014
Messico Circa 2000
Scuderie del Castello di Miramare, Trieste
Dal 20 novembre 2014
Alejandro Santiago
2501 Migrantes
Piazza Unità d’Italia, Trieste
Luciana Esqueda
Psycho.Vision
Stazione Rogers, Trieste