Padiglione ad Aarhus

Il padiglione, risultato di un workshop condotto da Anna Ulak e Philipp Rahlenbeck, propone un nuovo modo di guardare all’intreccio del mondo naturale con la vita urbana.

Pavilion in Aarhus
Nel corso del XX secolo lo studio della cibernetica ha offerto una spiegazione per raggiungere la stabilità negli ecosistemi naturali.
Il risultato è stato una visione popolare della natura costruita sul presupposto dell’omeostasi: in altre parole, la natura è vista come un sistema chiuso con vari “cicli di retroazione” che, nonostante le mutate condizioni esterne, è in grado di sostenere un’economia interna stabile di produzione e consumo di energia.
Pavilion in Aarhus
Anna Ulak, Philipp Rahlenbeck, Padiglione alla Media and Architecture Biennale, Aarhus

Ciò è evidente quando si esaminano le teorie di Jay Forester, professore di cibernetica al MIT e creatore del sistema di allerta precoce durante la guerra fredda, che credeva che il mondo intero fosse solo una rete di sistemi con anelli di retroazione. Ecologia come macchina, macchina come ecologia – il fatto che tutto possa essere spiegato e controllato come un sistema inizia a prendere piene nell’opinione pubblica, nonostante i risultati dei test eseguiti da altri ecologisti importanti che confutano questa teoria.

Questo progetto propone un nuovo modo di guardare l’intreccio del mondo naturale e della vita urbana attraverso l’uso dei nuovi media e dell’architettura. Piuttosto che cercare di gestire il rapporto tra l’ambiente naturale e il costruito con il calcolo (e le sue metafore) il progetto si propone di aumentare il mondo naturale creando ambienti artificiali che evocano quelli organici. Un’architettura che amplifica artificialmente le esperienze della natura, sempre meno presente nel contesto urbano.

 

Questo intento si è tradotto nella riproduzione dell’effetto della natura in un modo astratto attraverso la programmazione VVVV e nella sua proiezione su un padiglione pubblico. Obiettivo del progetto era riprodurre questi effetti e le loro qualità esperienziali in un nuovo tipo di padiglione/infrastruttura pubblica per le città.

Il padiglione è il risultato di un workshop alla Media Architecture Biennale 2014 a Aarhus, in Danimarca. I partecipanti ha messo insieme i blocchi per plasmare il padiglione come desideravano, attraversato da una serie di percorsi pensati per offrire una varietà di modi per circolare e sperimentare le qualità spaziali e le proiezioni. I partecipanti hanno inoltre programmato gli effetti che sono stati proiettati sul padiglione.


Padiglione alla Media and Architecture Biennale, Aarhus
Tipologia: padiglione
Responsabili del progetto: Anna Ulak, Philipp Rahlenbeck
Team: Alya Grishko, Marcus Foth, Cristina R.Maier, Piotr Celewicz, Meletis Stathis, Urs Basteck, Giulia Panadisi, Michelangelo Vallicelli, Jeanette Falk Olesen, FLORES Thomas, Lloyd Emelle, Ana Moutinho, Winnie Soon, Hanna Schneider
Completamento: novembre 2014

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