Per questo colpisce la mostra fotografica milanopiazzaduomo, di Gabriele Basilico e Marina Ballo Charmet, presso il Museo del Novecento: la Piazza del Duomo, i due artisti, sono tornati a guardarla. L’hanno fatto con occhi diversi, complementari; tanto che in milanopiazzaduomo il dialogo tra le loro opere diventa anche un discorso sulla fotografia, sul suo linguaggio e sui suoi intenti. La mostra è ospitata in una sala dell’Arengario dotata di una grande vetrata affacciata proprio sulla Piazza; il confronto riguarda quindi anche la realtà e la sua rappresentazione; tanto più che questa collocazione fa sì che alle visioni di Basilico e di Ballo Charmet se ne aggiunge una terza, la nostra.
La mostra nasce come progetto comune, dagli incontri tra i due fotografi e dalle loro conversazioni con Marco Belpoliti.
Un secondo video percorre il perimetro rettangolare dello spazio: l’artista erra, con la camera posizionata all’altezza dei fianchi. Le modalità di figurazione sono iscritte nell’esperienza corporea; si ha l’impressione che l’obiettivo da solo, scansioni lo spazio intorno. Descrivendo questa modalità, che le consente di decentrare il punto di vista delle riprese, Ballo Charmet parla di un obiettivo trasformato in “occhio-corpo”.
In tutte queste opere la lente di Marina Ballo Charmet non si concentra su un punto specifico, non analizza, ma percepisce il senso di sospensione della Piazza disertata durante la notte, e la luce che si diffonde, e i primi movimenti di una città che si risveglia: fenomeni che si ripetono ogni giorno, l’ordinario della città; ma un ordinario a cui normalmente si fa poco caso. Presenze e dettagli emergono comunque; come le gambe di un passante, o la figura con la maglia rossa, seduta a terra, in mezzo alla piazza, mentre il buio della notte lascia il posto al giorno che si prepara: quasi alter ego dell’artista.
Chiude il catalogo un saggio di Carlo Bertelli sulla Piazza e sulle sue trasformazioni.
La mostra è un’occasione per riflettere su diversi modi di percepire e di rapportarsi al contesto architettonico e urbano, nonché sul tema stesso della piazza storica, luogo collettivo per eccellenza ma oggi non sempre vissuto come tale.
fino al 26 febbraio
milanopiazzaduomo. Marina Ballo Charmet, Gabriele Basilico
a cura di Marco Belpoliti e Danka Giacon
Museo del Novecento, Milano