Renovations: le migliori ristrutturazioni del 2025
Tra restauri compiuti, progetti mancati e patrimoni in trasformazione, le ristrutturazioni raccontano meglio di ogni altra cosa dove sta andando oggi l’architettura globale.
Quest’anno avresti potuto abitare nell’ultimo grattacielo di Zaha Hadid a Miami, in una casa fatta di bolle a New York, o nell’Unité d’Habitation di Le Corbusier a Marsiglia. Scherziamo, ma almeno puoi ammirarle in questa selezione di capolavori architettonici in vendita nel 2025.
Tra restauri compiuti, progetti mancati e patrimoni in trasformazione, le ristrutturazioni raccontano meglio di ogni altra cosa dove sta andando oggi l’architettura globale.
Capsule prefabbricate che possono essere spedite in tutto il mondo, appartamenti molto piccoli in città molto grandi, abitazioni igloo e residenze meteorite: nella selezione di quest’anno non manca proprio niente.
Tra opere nuove, venues consolidate o reinventate, esploriamo le principali sedi delle Olimpiadi invernali, in attesa del kick off dell’evento che si terrà il 6 febbraio a San Siro.
Case nuove, case ripensate, case che hanno assunto un nuovo senso: tra appartamenti, ville, film, esperimenti, o icone dell’architettura, nel 2025 di Domus la casa è stata una questione di significato.
Ogni anno nascono nuove costruzioni, ma poche lasciano un segno duraturo. Domus ha selezionato quindici architetture del 2025 da non dimenticare, dalla Cina alla Francia, passando per Abu Dhabi, Giza, Rabat e Osaka.
Il progetto dello studio cinese Chuxin Tuoyuan, guidato da Meng Zhao, propone un nuovo centro artistico e musicale accanto allo storico municipio di Alvar Aalto, con una adesione smaccata al linguaggio del maestro finlandese.
Il progetto del Nishiogi comichi terrace resta ancorato all’immaginario austero tipico dei più celebri progetti residenziali del maestro giapponese, connotati al tempo stesso da una dimensione di intimità e condivisione dello spazio aperto.
Studio Kyriakos Miltiadou ha progettato una casa come una scatola nella scatola che si decostruisce internamente, all’insegna di un concept abitativo introverso ma articolato e vissuto.
Tra città sommerse, aeroporti in alta quota e legislazioni insufficienti, le voci di Ghotmeh, Gang, Ma, Mandrup, Big, Snøhetta e altri mostrano che la sostenibilità non è un concetto unico. Dagli Holcim Awards emerge un paesaggio fatto di differenze, contraddizioni e nuove possibilità.
Il 2026 si annuncia come un anno di nuovi musei, grandi eventi globali e trasformazioni urbane. In questo scenario in evoluzione, Domus ha selezionato dieci architetture che stanno per essere completate.
Quello del maestro finlandese è un “moderno dal volto umano”, che articola la sua poetica attraverso la luce del Nord, il dialogo con il paesaggio e l’ascolto della fragilità della vita.
Dalla macrostruttura all’acquario, dall’Asia, all’America passando per l’Europa, esploriamo l’opera e il pensiero dell’architetto fondatore di Mad e Guest Editor Domus per il 2026 in una selezione di progetti tra futurismo e tradizione, cultura e natura.
Il progetto di ristrutturazione a uffici di uno storico palazzo parigino rilegge il contesto, e lo integra con un un linguaggio contemporaneo, valorizzando la stratificazione tra facciate in pietra chiara e grandi vetrate.