I forti contrasti chiaroscurali e i giochi di luce e ombra della foresta sono trasportati nelle sale del Palacete das Artes grazie all’opera Dantesca di Baendereck, un disegno a matita di grandi dimensioni dove l’intrico dei rami, rappresentati con grande attenzione naturalistica, sembra alludere alla selva descritta nell’incipit della Commedia di Dante. Il recto di un’altra opera dell’artista, collocato sotto il disegno citato, sembra apparentemente in attesa di essere allestito nelle sale della mostra.
La sua collocazione è frutto in realtà di una precisa scelta curatoriale animata dall’obiettivo di portare l’attenzione dello spettatore sul titolo dell’opera: Memento mori. La locuzione latina assume in questo caso un’accezione più universale rispetto a quella a cui è storicamente associata, strettamente legata al tema della vanitas umana. La caducità su cui l’artista invita a riflettere è infatti quella della natura e della foresta amazzonica in particolare, la cui agonia è già pericolosamente iniziata.