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Barometro francese
“L'époque, les humeurs, les valeurs, l’attention”, la mostra del 16° premio Fondation d’entreprise Ricard, a cura di castillo/corrales – uno spazio d’arte contemporanea non-profit, libreria e casa editrice – mette in scena la giovane arte francese.
Se si cerca un barometro della vitalità della giovane arte contemporanea francese e manifestamente nelle sue ibridazioni con il contesto internazionale, niente è più preciso del premio Ricard: per le modalità curatoriali nella selezione dei finalisti e per il format della mostra, che presenta al pubblico uno show, – spesso spiazzante – ma che da una decina di anni ha anticipato successi internazionali – anche sul versante mercantile – di artisti come Tatiana Trové o Mircea Cantor.
Quest’anno l’edizione è curata dal team castillo/corrales, uno dei centri nevralgici dell’intelligenza artistica della nuova Belleville, che sta soppiantando la noiosa vulgata dell’ufficialità delle gallerie storiche parigine, alla ricerca di talenti e linguaggi in quella che era una terra di nessuno ed è oggi l’eldorado dei collezionisti internazionali. “L’epoca, gli umori, i valori, l’attenzione”è il titolo di questa mostra sismica.
Già il bellissimo comunicato stampa – che non descrive, non enfatizza e non fornisce alcun contesto, lo spaesamento e le regole di fruizione vengono stravolte a favore dell’oggettività delle opere in mostra – è una critica alla nostra sensibilità e ai nostri tic semimondani da exhibitiongoers. Rimossa la nebbia descrittiva, fa spazio a una generazione nata all’inizio degli anni ’80, con la forza di metterne a nudo appunto i valori dominanti.
È un vero dispositivo che interroga la nozione corrente di gradimento dell’opera e dell’artista, una specie di manifesto che attraverso sei nomi, Marie Angeletti, Camille Blatrix, Jean-Alain Corre, Audrey Cottin, Hendrik Hegray, Mélanie Matranga, stende il pubblico.
I sei lavorano con materiali eterogenei: dalle travi impanate di chapelure al ginger trafitto da viti con testa a croce di Jean-Alain Corre fino alle strategie di cooperazione di Audrey Cottin – sua una bellissima pittura attiva di 10m x 10m. Nell’attesa che il meccanismo di lobbying del premio, che ne fa la sua specificità, dia il risultato durante l’edizione 2014 della Fiac, una mostra sulla giovanissima arte da non perdere.