“Molti artisti usano la tecnologia digitale, ma quanti affrontano davvero il problema di che cosa significhi pensare, vedere e filtrare i sentimenti attraverso il digitale? Quanti ne fanno il loro tema, oppure riflettono sul modo in cui viviamo la digitalizzazione della nostra esistenza e ne veniamo modificati?”
Claire Bishop
“Una delle cose belle dei libri è che qualche volta hanno dentro delle foto fantastiche.”
George W. Bush
Senza cedere a trucchetti tautologici Jogging ripensa seriamente Tumblr come ‘luogo’. Il gruppo crea immagini da scandalose combinazioni di oggetti quotidiani, tra cui batterie, bibite energetiche, calzature fatte in serie, sali da bagno da supermercato, pesci e una marea di altri oggetti d’uso comune. A prima vista il progetto sembra un assemblaggio dadaista di oggetti casuali, proposti semplicemente per la loro paradossale carica provocatoria. In certo qual modo anche questa lettura è possibile, e l’operazione ha un suo valore autonomo di ironico pastiche del repertorio della cultura contemporanea. E tuttavia è la natura site-specific dell’opera che le conferisce il suo più importante valore di sperimentazione. Tumblr, con il suo sfondo bianco e vuoto, diventa una galleria d’arte online, e i suoi specifici strumenti di presentazione e di fruizione danno vita all’arte in quanto commento fondato sui social media.
Le curiose immagini di insolite situazioni quotidiane ambientate in modo ovvio vengono presentate come vere e proprie opere d’arte, con titoli da galleria d’arte come Reperto fotografico, Natura morta e Immagine di installazione. Sul sito web ciò attribuisce alle immagini lo statuto di opere d’arte, ma dato che gli utenti le rilanciano sui propri blog esse vengono completamente decontestualizzate, esistono accanto ad altre immagini e senza alcuna mediazione artistica.
Invece che fungere da versione Internet di una struttura di potere esistente (cioè la galleria), Jogging fa agire la rete di Tumblr come una galleria liquida e decentrata, gestita da migliaia di persone, che fa proliferare le immagini all’interno di questo paesaggio digitale senza paragoni, inviando le immagini attraverso i canali di Internet e collocandole in vari contesti differenti. Il modo casuale in cui le opere finiscono con l’essere decontestualizzate e ricontestualizzate (per esempio accanto alla foto di una ragazza seminuda con una pistola, oppure accanto a un .gif di Will Smith) è per l’appunto l’appello di Bishop a un’arte che “[rifletta] a fondo sui modi in cui viviamo la digitalizzazione della nostra esistenza e ne veniamo modificati”.
Trasformare il brulichio di Tumblr nel luogo di ciò che può essere letto come un’installazione site-specific fa apparire la casualità decontestualizzata e l’apparente rifiuto dell’autorialità degli oggetti ancor più familiari, e tuttavia estranei. Che cosa succede quando Jogging decide di trasferirsi nel contesto di un altro sito?
Tutte le opere parlano di situazioni sull’orlo estremo del collasso