Se democrazia non può prescindere da collettività, diviene inevitabile pensare che, in questo progetto, entrambe le parole abbiano trovato varie posizioni anche rispetto a eventi della storia. L’ultima (per citazione) opera in mostra, è un video di Hop Tucker che si ispira alle vicende legate alla resistenza al nazismo durante l’occupazione tedesca della Norvegia. Il video si limita a raccontare la storia della graffetta inventata dal designer Johan Vaaler, che non gli fu mai riconosciuta come oggetto di design vero e proprio, ma che trovò una funzione sociale in quel contesto storico. Venne infatti utilizzata, ci racconta il testo che scorre in sovrimpressione sul fondo nero del monitor, come elemento di riconoscimento tra i dissidenti, assumendo presto la funzione di un simbolo di appartenenza, e creando subito quell’effetto di comunità partecipata.
Non è difficile intuire che certe strategie di partecipazione e condivisione si sono riproposte anche in questi anni, come ci dimostrano gli eventi che si sono succeduti a catena in tutto il mondo. “La società non esiste”, diceva la Thatcher, “esistono solo gli individui”. Ma non tutti gli individui sono d’accordo.
Fino al 31 ottobre 2013
Prologue – Part One: References, Paperclips and the Cha Cha Cha
ar/ge kunst Galerie Museum
via Museo 29, Bolzano