Evgeny Antufiev: Twelve, wood, dolphin...

Alla Collezione Maramotti, i pupazzi dell'artista siberiano sono figure antropomorfe che pescano da innumerevoli immaginari: fiabeschi, fantascientifici, storici o leggendari.


District Nine
è il film con cui Neill Blomkamp ha ottenuto quattro candidature all’Oscar nel 2010. I “no humans, extraterrestri sbarcati a Johannesburg e sottomessi alle prepotenze degli umani, sono rappresentati da mostriciattoli simili a gamberoni giganti (non a caso detti prawn), con la bocca composta da fili penduli della grandezza di un dito, che vibrano come tentacoli sul volto trasfigurato. È un dettaglio estetico che mi è tornato in mente quando, dopo aver indossato copriscarpe di carta bianchi, ho varcato la soglia dell’universo conturbante di Evgeny Antufiev.
I suoi pupazzi, guide spirituali della mostra alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia, non sono esattamente mostri, ma figure antropomorfe, biancastre, risultato di un assemblage di materiali organici e stoffe, che compongono una cronologia della materia, pescando da innumerevoli immaginari: fiabeschi, fantascientifici, storici o leggendari.
Evgeny Antufiev
Vista della mostra "Evgeny Antufiev. Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials" alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Photo Dario Lasagni

Il pupazzo è un’arma a doppio taglio: incubo o sogno, nella culla di un bambino, nel nascondiglio segreto di un serial killer o nell’alcova di uno sciamano siberiano. Proprio la Siberia del resto è la regione da cui Evgeny proviene e non è impresa facile liberarsi dall’intensità che costella la storia di questa vasta terra. Al confine con la Mongolia, fra boschi di conifere e laghi ghiacciati, comunità di sciamani e pastori nomadi, Euvgeni è cresciuto e tuttora vive alternando la regione di Tuva alla capitale russa. Nel suo atlante personale di geografie emotive e ossessioni, Evgeny unisce l’esperienza manuale a quella di un etnografo spericolato, di un alchimista, di un appassionato di delfini. “Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials” è un titolo: uno strumento che l’artista ci concede come unica forma di orientamento, uno scarabeo per suggerirci molteplici combinazioni.
Evgeny Antufiev
Vista della mostra "Evgeny Antufiev. Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials" alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Photo Dario Lasagni

Coltello
è al centro di questo percorso a ritroso, che ci conduce dall’opera al processo che l’ha generata. Realizzato con ferro di meteorite, questo arnese incarna il principio dell’onnipotenza. La sua lama, affilata e sottile, penetra nelle fessure impossibili e stabilisce, in un sol gesto, morte o rinascita. È ciò che permette a Evgeny di trafiggere la realtà, con un certo erotismo, fino a sfiorarne ogni singolo elemento di materia e scardinando tutte le certezze acquisite. La sua immagine speculare è quella del delfino. Animale docile, attraente, affonda con precisione le acque salate e le seziona con movimenti regolari che possono essere riprodotti anche col semplice gesto della mano. Pluff! Ecco perché ritornano, sotto forma di piccole fotografie nude, a immortalare l’esperienza in un delfinario o come oggetti feticcio di una storia sconosciuta. La mostra è un esperimento scientifico, una pozione che non ha ancora rivelato la sua dote magica. Ci si aggira come detective in cerca di un indizio che non deluda, per avallare teorie che giustifichino certe intuizioni.
Evgeny Antufiev
Vista della mostra "Evgeny Antufiev. Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials" alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Photo Dario Lasagni

In questo labirinto maniacale tutto è concesso, anche il dubbio di credere che quello che vedi sia vero. Perché se coltello e delfino sono le due parole che meglio traducono la cosmogonia di questa esposizione, fake è l’aggettivo mancante per chiudere il cerchio magico. Marmo che non è marmo, sabbia che non è sabbia, legno che non è legno. Ogni oggetto, costruito o recuperato, depista interpretazioni lineari.
Il marmo è così attraente nel suo pallore. Basta seguire una venatura grigiastra con un dito, per sentirne il battito. Nel sanatorio di Tuva c’è un cubo di marmo bianco. Un tempo sorreggeva il busto e il carattere di Lenin. Oggi Lenin non c’è più. Ciò che resta è una base di pietra, la fusione di un sentimento umano con la materia. La trasformazione della materia, si unisce a doppio filo con un’idea di aldilà, di riti funebri, della possibilità di continuare la propria vita in un’altra forma. Rinascita come principio di ricostruzione dell’integrità fisica e spirituale.
Evgeny Antufiev
Vista della mostra "Evgeny Antufiev. Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials" alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Photo Dario Lasagni

Come mostra il curioso dialogo, fra Evgeny e la madre Nadezhda, pubblicato nel catalogo e pensato dall’artista in occasione di questa mostra, dove i due ragionano sull’immortalità attraverso esperienze personali, reminescenze e mitologia: “Poco tempo fa, all’interno di un articolo mi sono imbattuto in una bellissima descrizione dei pellegrinaggi delle anime dopo la morte presso i Ket. Ho sempre creduto in queste cose quando ero piccolo, lasciavo i miei capelli dappertutto perché pensavo che dopo la morte sarei potuto comparire nei luoghi che avevo contrassegnato in questo modo. Tra l’altro, quando da bambino mi hai portato in Italia, ho nascosto là un po’ di capelli: negli alberghi e nei parchi” Evgeny Antufiev. Martina Angelotti
Evgeny Antufiev
Vista della mostra "Evgeny Antufiev. Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials" alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Photo Dario Lasagni

17 febbraio – 21 luglio 2013
Evgeny Antufiev. Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials
Collezione Maramotti – Reggio Emilia

Ultimi articoli di Arte

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram