Si comincia la danza da un lightbox che ritrae il piccolo Jeff alle prese con una scatola di pastelli a cera: per chi lo conosce oggi, non è difficile notare come il suo sguardo non sia cambiato e il suo viso sia quello di un eterno bambino. Il ballo barocco dell'esposizione prosegue nelle sale delle serie The New (dal 1980 al 1987), Banality (1988) e Celebration (dal 1994, fino a opere realizzate nel 2012). The New è una delle serie più celebri di Koons e uno dei capisaldi dell'arte contemporanea degli anni '80. Aspirapolvere nuovi di zecca, del marchio Hoover – che ha fatto la storia dell'America degli anni '50 e '60 – sono rinchiusi in teche di plexiglas illuminate dal basso: nella loro inusuale pulizia gli aspirapolvere diventano oggetti sensuali, innocenti e puri e sembrano rappresentare un'ideale di novità e l'apertura a nuove frontiere per la società. Il contrasto con la forma minimalista delle scatole trasparenti aumenta il senso di spaesamento mentre eleva le sculture a vere icone degli Stati Uniti d'America.
Accanto alle sculture, un grande dipinto grida al nuovo: New! New Too!. Apre cosi alla seconda serie di opere della mostra. Banality è una raccolta di immagini tradizionali realizzate in legno e in ceramica: un bambino e una bambina nudi si scambiano un fiore, tre angioletti celebrano un maiale, un orso chiacchera con un poliziotto, i musicanti di Brema (il tradizionale motivo del cavallo, il cane, il gatto e il gallo uno sopra l'altro) diventano un oggetto cartoon, con espressioni divertite e ironiche. Nella raccolta sistematica di rappresentazioni legate all'immaginario infantile, di un certo gusto piccolo borghese di carinerie e delizie, le sculture di Koons – costruite con immagini sciocche e ludiche, dove non manca un certo senso di ambiguità, ingigantite e perfezionate dalla mano dello studio dell'artista – indagano la religiosità quotidiana e il senso di colpa interagendo forse (o forse no?) con la morale comune.
I palloni di Koons riflettono la luce e lo spazio circostante, sono monumenti tanto inutili quanto straordinari nella loro intoccabile perfezione.