The Virgins Show alla galleria Family Business

Maurizio Cattelan e Massimiliano Gioni hanno inaugurato questo mese la loro nuova galleria di Chelsea. Primo appuntamento: una mostra a cura di Marilyn Minter che celebra artisti mai sentiti nominare.

Giovedì scorso, nella 21a Strada, una variegata folla di frequentatori di gallerie straripava sul marciapiede di fronte a Family Business, il più recente spazio progettuale di Maurizio Cattelan, artista, e di Massimiliano Gioni, direttore del New Museum. Ben distante dal Guggenheim Museum, dove Cattelan ha appena chiuso la sua retrospettiva e la sua carriera artistica il mese scorso, Family Business è un semplice spazio di poco meno di 12 metri quadrati di superficie, ricavato dal fronte su strada della galleria Anna Kustera. Nel bel mezzo del più ricco quartiere dell'arte e proprio accanto alla galleria Gagosian, è una specie di "camera degli ospiti", nella metafora di Gioni, "dove si è invitati a cercare di realizzare formule e idee differenti, senza alcuna influenza".

Nonostante le intenzioni casalinghe, tuttavia, nella serata inaugurale c'è stato parecchio rumore intorno al Virgins Show, la prima mostra di questo spazio. Marilyn Minter ha fatto da curatrice, chiamando a presentare le loro opere quattro studenti del suo corso di laurea in Belle Arti della School of Visual Arts. I quattro l'accompagnavano in un gruppo che comprendeva Cattelan, Gioni, giornalisti intenti a prender note, fotografi e una folla di artisti alla moda in abbigliamento stravagante, tutti impacchettati come sardine in una scatoletta troppo affollata.
Vista della mostra <i>The Virgins Show</i> alla galleria Family Business
Vista della mostra The Virgins Show alla galleria Family Business
"Al confronto, questo posto è una reggia: è la nostra Versailles", ha scherzato Gioni riferendosi alla Wrong Gallery, lo spazio di Chelsea che ha coordinato in collaborazione con Cattelan e con Ali Subotnik nel 2002. (Letteralmente cento volte più piccola, la 'galleria' era solo un corridoio chiuso tra due vetrate sulla 20a Strada, con dietro lo spazio di uno sgabuzzino, ma ha presentato personali di decine di artisti da Tino Seghal ed Elizabeth Peyton a Laurence Weiner). Ma, a differenza della Wrong Gallery, qui l'accento cade più sul concetto di collaborazione", spiega Gioni: "Invitiamo gli artisti a esporre le loro opere ma anche a presentare il contesto dei rapporti, delle amicizie e delle famiglie in cui le opere sono nate: ecco perché abbiamo battezzato lo spazio Family Business".
Vista della mostra <i>The Virgins Show</i> alla galleria Family Business
Vista della mostra The Virgins Show alla galleria Family Business
Un unico schermo installato al di sopra della calca trasmette ininterrottamente video di artisti come Patty Chan, Laurel Nakadate e Mika Rottenberg, alcuni dei quali sono anch'essi stati studenti di Marilyn Minter prima che la loro carriera decollasse. "Ho chiesto loro di recuperare una 'seconda verginità' per la durata della mostra e di esporre i primi video che avevano realizzato", spiega Minter. Ha voluto che lo schermo rimanesse acceso per tutte le ventiquattr'ore in modo che lo si potesse sempre vedere dalla strada: "È una scusa per tenere esposte le opere giorno e notte". E comunque l'arte dei "vergini" espositori è parsa particolarmente adatta all'atmosfera celebrativa, contemporaneamente entusiasta ed effimera: agli angoli del soffitto dei palloncini di Eric Mistretta strizzavano coscientemente, ma cordialmente, l'occhio all'importanza spesso sopravvalutata delle occasioni di festa rispetto al merito delle opere d'arte; le installazioni di nastro giallo di Rebecca Ward mettevano insieme con disinvoltura Op Art e carta da parati autoadesiva, zigzagando lungo il pavimento e sulle pareti, sotto i dipinti di affascinante tattilità del suo compagno di studi Andrew Brischler. Intanto le più minuscole tele della mostra, di David Mramor, si rivelavano le più cariche di elettricità, con le loro immagini sfocate di JonBenét Ramsey, memento dell'infanzia che acquista grandezza e delle sue attrattive, sinistre e magnanime.
Invitiamo gli artisti a esporre le loro opere ma anche a presentare il contesto dei rapporti, delle amicizie e delle famiglie in cui le opere sono nate: ecco perché abbiamo battezzato lo spazio Family Business
L'affaccio della galleria su 21st Street West
L'affaccio della galleria su 21st Street West
"Appena abbiamo conosciuto Marilyn ci siamo sentiti subito in sintonia", ha dichiarato Cattelan a proposito della scelta di Minter come prima curatrice di Family Business. "Era una scelta naturale: è inarrestabile, una vera artista e un'ottima insegnante. Ha ideato la mostra dialogando direttamente con gli studenti, e l'installazione è stata una sorpresa assoluta fino all'ultimo minuto." La festa dopo l'inaugurazione si è svolta dello studio di pittrice di Marilyn Minter, nella zona centrale della città, dove il gruppo musicale newyorchese The Virgins si è esibito davanti a un folto pubblico. Prima dell'arrivo degli ospiti Minter si è accertata che tutti i suoi dipinti fossero nascosti: "Sarebbe spiacevole se la serata riguardasse i miei quadri", ha affermato, "Tutto il lavoro l'hanno fatto i ragazzi… io li ho solo scelti e li ho aiutati a montare la mostra". La modestia sembra un tema onnipresente: "Family Business è stata uno sviluppo naturale", confessa Cattelan. "L'idea di aprire un altro spazio senza fini di lucro mi ha sempre affascinato e in dicembre il posto era disponibile." Benché in quel momento Cattelan avesse appena annunciato il suo ritiro dall'attività artistica – appendendo letteralmente al chiodo la sua intera carriera di scultore con una travolgente retrospettiva al Guggenheim di 128 importanti opere che pendevano dal soffitto del museo come un gigantesco mobile – confessa che non aveva grandi idee su quel che sarebbe accaduto dopo: "Dire che stavo programmando di ritirarmi pensando di avviare un progetto nuovo sarebbe darmi troppo credito: il caso e la fortuna sono state le spinte vere". E Gioni, di recente nominato curatore della Biennale di Venezia del 2013, ha in serbo progetti altrettanto grandiosi, ma non disprezza minimamente le esili forze di Family Business: "È ovviamente un progetto completamente differente. Con Maurizio Cattelan diciamo sempre che con una grande berlina si può arrivare dappertutto, ma certe volte c'è bisogno di una bicicletta. Family Business è la nostra sgangherata bicicletta".
La curatrice Marilyn Minter e Maurizio Cattelan all'inaugurazione della mostra <i>Virgins Show</i>
La curatrice Marilyn Minter e Maurizio Cattelan all'inaugurazione della mostra Virgins Show
Vista della mostra <i>The Virgins Show</i> alla galleria Family Business
Vista della mostra The Virgins Show alla galleria Family Business
Qui sopra, da destra, la curatrice Marilyn Minter, Maurizio Cattelan e Massimiliano Gioni (sullo sfondo) all'inaugurazione della mostra <i>The Virgins Show</i>
Qui sopra, da destra, la curatrice Marilyn Minter, Maurizio Cattelan e Massimiliano Gioni (sullo sfondo) all'inaugurazione della mostra The Virgins Show

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