Architettura al femminile

Angela Deuber ha ricevuto l’arcVision Prize – Women and Architecture, premio di architettura al femminile assegnato il 6 marzo all’i.lab di Bergamo da Italcementi Group.

Angela Deuber, arcVision Prize 2015
È Angela Deuber la vincitrice della terza edizione dell’arcVision Prize – Women and Architecture, premio internazionale di architettura al femminile istituito da Italcementi Group e assegnato il 6 marzo a Bergamo nella cornice di i.lab, il centro ricerca e innovazione di Italcementi.
Nella motivazione per l’assegnazione del premio la giuria ha dichiarato: “Angela Deuber è una delle più giovani nominate in questa edizione. Riconosciamo nel suo lavoro nuove direzioni per l’architettura che al tempo stesso condensano con successo gli aspetti importanti per la ricerca strutturale della costruzione e dell’uso dei materiali, insieme al coinvolgimento e all’impegno per un decisivo ruolo sociale delle donne architetto.”
Angela Deuber, Edificio Polifunzionale a Buochs. Photo © ADA Seefeld Eingang
Le giurate di arcVision Prize 2015 durante la serata all'i.lab di Bergamo

“L’architettura contemporanea è definita più spesso dall’assenza di bellezza che alla sua presenza. L’architettura dovrebbe avere origine da un desiderio, un pensiero, da un idea. Ci siamo smarriti nella complessità dell’architettura. L’Architettura è lo scenario dove ha luogo la vita di una società. Quando costruiamo, in senso stretto, costruiamo, in un senso più ampio, la nostra vita.

Dovremmo tornare a considerare seriamente i confini fisici. La maggioranza di quanto costruiamo peggiora il nostro ambiente, anziché migliorarlo. Viviamo un tempo nel quale è divenuto impossibile comprendere come sono fatte le cose, mentre dovremmo essere in grado di fare ciò intuitivamente. La costruzione è parte intrinseca dell’architettura; ma dal momento che non costruiamo più con le nostre mani, essa è diventata qualcosa di indiretto, remoto ed alieno. Il mio lavoro è un tentativo di fuggire questa alienazione.

La separazione, priva di fondamento, tra idea ed esecuzione corrompe l’architettura. Progettare e costruire devono essere attività inseparabili. Come architetti abbiamo verso la società una responsabilità che dovremmo considerare più seriamente”. Questo il ruolo di un architetto nelle parole di Angela Deuber.

Un momento nell'assegnazione del premio a Paula Nascimento
Un momento nell'assegnazione del premio a Paula Nascimento
La Giuria, coordinata nel corso delle sessioni di lavoro da Stefano Casciani, Direttore Scientifico del Premio, ha inoltre assegnato menzioni d’onore a Kate Otten (Sudafrica), Patama Roonrakwit (Tailandia) e Samira Rathod (India).
Nel corso della serata, arcVision Prize, che quest’anno si arricchisce della collaborazione con WE-Women for Expo, il progetto di Expo Milano 2015 volto a creare una rete mondiale di donne per Nutrire il pianeta, ha voluto premiare Paula Nascimento, figura emergente dell’architettura contemporanea e progettista del Padiglione dell’Angola a Expo 2015. Presenti alla Premiazione Albina Assis Pereira Africano (Commissario Generale dell’Angola e Presidente Steering Committee dei Commissari Generali a Expo 2015), S.E. Florencio Mariano da Conceicao de Almeida (Ambasciatore d’Angola in Italia) e Luís Eugenio Saraiva de Carvalho (Primo Segretario dell’Ambasciata d’Angola in Italia).
Il premio arcVision è stato assegnato dall’ormai collaudata giuria composta da professioniste di eccellenza sia in ambito architettonico che socio-economico: Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell’Arab International Women's Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Yvonne Farrell (socia fondatrice dello studio di architettura Grafton Architects) Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah), Benedetta Tagliabue (titolare dello studio Miralles Tagliabue EMBT), Martha Thorne (direttore Pritzker Prize, il “Nobel” dell’architettura).

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