Matematiche alla Fondation Cartier

Un'equipe di curatori ha sviluppato temi, indagato mondi inediti e concetti matematici in stretta collaborazione con gli artisti.

L'attività espositiva della Fondation Cartier ha ormai abituato il suo pubblico a improvvisi disorientamenti, non dissimili da quelli suggeriti nel sottotitolo della nuova mostra: le Matematiche. Eccole dunque, molteplici e misteriose, in un display circolare, già nell'affascinante poster mandala disegnato da Tadanori Yokoo. Quasi si trattasse di un organismo di ricerca piuttosto che di una galleria, l'equipe di curatori ha sviluppato temi, indagato mondi inediti e concetti in stretta collaborazione con gli artisti. Ed è in una sorta di partenariato che si è prodotta questa mostra, legata a quelle delle ultime stagioni e a grandi nomi come David Lynch, Takeshi Kitano e Patti Smith. La qualità delle attività espositive si è venuta specializzando attraverso le loro personali, e le rispettive peculiarità disciplinari (siano esse la musica o il cinema) si sono qui allargate su di un terreno più consono a una dimensione d'intrattenimento, molto vicina all'arte contemporanea. Nel progetto dedicato alle matematiche, la scommessa di Hervé Chandés e Michel Cassé si è fatta ancora più ambiziosa: al plot collaudato di coinvolgimento degli artisti, si è aggiunto un gruppo pluridisciplinare di ricerca formato dai membri di alcuni dei più importanti istituti scientifici europei. Dunque l'Istituto Henri Poincaré, l'istituto di astrofisica di Parigi, l'IHES l'istituto di alti studi scientifici, il CERN e l'LHC e i loro matematici e scienziati hanno disegnato le grandi linee di questa mostra-immagine.
The Room of the Four Mysteries. Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</i>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
The Room of the Four Mysteries. Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Il risultato come nella scrittura di una formula matematica e nello sviluppo di tutte le sue possibili variabili è un'elegantissima mostra, piena di sfaccettature e materiali affascinanti, che non annoia il pubblico. Sparite le pretenziose e didattiche similitudini tra arte e scienza, qui si affida lo styling di alcune delle più affascinanti ricerche teoriche del nostro tempo alle capacità di visione di artisti e scienziati di primordine. Può dunque essere discutibile che l'interfaccia e la presentazione di un esperimento di ergo-robotica dell'INRIA di Bordeaux sia affidato alle cure di David Lynch. È certo però che con una soluzione di questo calibro, l'installazione del gruppo di robot, le relative esperienze di calcolo sulla curiosità artificiale che si vanno lentamente sviluppando sotto gli occhi del pubblico ricavano dall'abile regia del maestro americano un'efficace nota surreale.
Flowers Fields: curiosity and language. Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</i>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Flowers Fields: curiosity and language. Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
I vocalizzi, le coreografie e l'universo oggetuale tipico del suo immaginario cinematografico favoriscono la comprensione dell'evoluzione dei modelli matematici sottesi alle azioni di questa minuscola tribù. Le macchine e i video da laboratorio diventano materiale alieno una mente o delle menti, che confrontano le loro strategie di interazione con quelle dello spettatore intento a muoversi davanti a un occhio digitale. Ciò che questa mostra evidenzia è il sentimento comune, il fremito che scienziati e artisti condividono quando la correlazione tra simmetrie inattese diviene improvvisamente evidente nei loro processi di ricerca. In un bellissimo film in bianco e nero proiettato nel sottosuolo della fondazione, Raymond Depardon e Claudine Nougaret partono alla ricerca dei soggetti che danno vita alla matematica contemporanea. Un efficacissimo format che, pur dedicando solo quattro minuti a ciascuno dei membri, uomini e donne della comunità scientifica che si celano dietro questa operazione, ne evidenzia passioni e tecniche differenti quasi di trattase di un vero catalogo di stili, processualità e tipologie. La nascita dell' idea nella mente del matematico, il percorso attraverso la mano e il segno fino a raggiungere il "cielo matematico" come quello perfetto, efficace e retrospettivo che Jean Michel Alberola, ha ritracciato su di muro nero come una lavagna. È la cartografia del pensiero del grande matematico francese Henrì Poincaré che è affiancata a un video di semplici evoluzioni di una mano intenta a esporre concetti. Ma sono quelle di Cedric Villani che esprimono quasi un ordine di bellezza inedita per il gesto matematico della congettura di Cercignani.
Il risultato come nella scrittura di una formula matematica e nello sviluppo di tutte le sue possibili variabili è un'elegantissima mostra, piena di sfaccettature e materiali affascinanti, che non annoia il pubblico
The Library of Mysteries. Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</i>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
The Library of Mysteries. Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Il percorso espositivo è pensato come un viaggio al centro di questo universo che si nutre di riflessioni e spunti quasi mai segnate da una logica lineare. Quella che ne chiude l'itinerario è di straordinaria eleganza incarnatasi nell'oggetto pensato da Hirogi Sugimoto. L'artista giapponese realizza in scala ambientale le intuizioni che erano alla base di una serie di still life precedentemente esposti in questi stessi spazi. Quello che era un modello in gesso di una ventina di centimetri di una sua foto in bianco e nero, diventa un'installazione site specific. Di questa pseudo-sfera, sparita la magia dell'immagine, non resta che un modello. Realizzato in alluminio occupa il centro di una sala con i suoi tre metri d'altezza e la punta che non ha che due millimetri di diametro Lo spettattore si accosta alla ricerca del riflessio della sua stessa immagine ma il gesto narcisitico si smarrisce in una asintote che non lo riflette se non all'infinito.
The Library of Mysteries. Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</i>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
The Library of Mysteries. Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
In apertura della mostra una struttura muta a forma di zero, quasi l'ingresso in un tempio accoglie il pubblico e lo avvolge con un simile ordine di spaesamento. La biblioteca dei misteri pensata dal matematico russo Misha Gromov, realizzata da David Lynch e in cui, come una litania risuona la voce di Patti Smith, è una raccolta di tutti gli oggetti osservabili dell'universo. Classificati per ordine di grandezza dalla minuscola perla di Planck, da dieci alla meno 33 cm di raggio fino all'universo stesso 10 alla 28esima di raggio… Una mostra ad alto contenuto estetico e con tutte le cifre in regola per attirare e soddisfare fino alla primavera prossima un alto numero di visitatori. Ivo Bonacorsi
Raymond Depardon e Claudine Nougaret, <i>Au Bonheur des Maths</i>. Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</i>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Raymond Depardon e Claudine Nougaret, Au Bonheur des Maths. Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Jean-Michel Alberola, <i>Un ciel mathématique – Henri Poincaré</i>. 
Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</I>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Jean-Michel Alberola, Un ciel mathématique – Henri Poincaré. Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</I>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Hiroshi Sugimoto, <i>Conceptual Form 011</I>, 2008. Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</i>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Hiroshi Sugimoto, Conceptual Form 011, 2008. Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
The Library of Mysteries. Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</i>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
The Library of Mysteries. Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Vista della mostra <i>Mathematics: A Beautiful Elsewhere</i>, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah
Vista della mostra Mathematics: A Beautiful Elsewhere, fino al 18 marzo alla Fondation Cartier pour l’art contemporain, Parigi. Photo Olivier Ouadah

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