La selezione di De Lucchi

Per il ciclo “Icone del Design Italiano” Michele de Lucchi indica gli oggetti per lui necessari e imprescindibili della storia del design italiano, in mostra alla Triennale di Milano.

La selezione di De Lucchi
Prosegue il ciclo di mostre dedicato alle Icone del Design Italiano negli spazi del CreativeSet del Triennale Design Museum.
Triennale Design Museum presenta negli spazi del CreativeSet un nucleo di icone dalla Collezione Permanente del Museo, arricchito dal 18 novembre dalla selezione di Michele De Lucchi, invitato a indicare gli oggetti per lui necessari e imprescindibili della storia del design italiano.
La selezione di De Lucchi
A sinistra: Achille Castiglioni, Pio Manzù, Parentesi, 1970, Flos. A destra: Vico Magistretti, Silver, 1989, DePadova
Franco Albini, LB7, 1957, Poggi: “non si attacca ai muri, funziona da libreria, paravento, divisorio. È perfettamente componibile, flessibile, trasportabile, funzionerà sempre. I dettagli costruttivi di Albini, soprattutto nelle colonne, seppur tipici degli anni Cinquanta sono così puri ed essenziali che superano le periodiche iconografie del design”.
Ettore Sottsass, Carlton, 1981, Memphis: “Sottsass ha sempre costruito aggiungendo per addizione, sovrapponendo elemento a elemento, mattone su mattone, traverso su traverso. La costruzione è una meraviglia di equilibrio compositivo e di incanto divertito. L’uomo non la smetterà mai di costruire e giocare”.
La selezione di De Lucchi
Bruno Munari, Le forchette di Munari, 1959 (2000), Muggiani (Corraini)
Achille Castiglioni, Pio Manzù, Parentesi, 1970, Flos: “la Parentesi di Castiglioni dimostra come il movimento, la flessibilità e l’adattabilità della lampada possano essere uno stimolo progettuale sufficiente per un disegno che tanto più è semplice tanto più è geniale e risolutivo”.
Vico Magistretti, Silver, 1989, DePadova : “Magistretti in tutto il suo lavoro ci ha fatto vedere quanto meravigliose sono le cose antiche e quanto siano adatte anche al mondo di oggi. Vanno semplicemente aggiornate nei materiali e nelle tecnologie costruttive”.
Bruno Munari, Le forchette di Munari, 1959 (2000), Muggiani (Corraini): “Munari ha fatto diventare i libri un oggetto di design”.
Super Icona, Carlo Mollino, Scrivania per Casa Orengo, 1949, Collezione Bruno Bischofberger. Courtesy Museo Casa Mollino: “Mollino con la passione per lo sci e per il volo ha anticipato tutti gli stili aerodinamici e bolidisti. Non c’è certo bisogno di velocità in una scrivania ma le forme che derivano dalla struttura sono le più essenziali e le più adatte a rappresentare lo spirito della contemporaneità”.

fino al 22 febbraio 2015
Icone del Design Italiano
A cura di Silvana Annicchiarico, Direttore Triennale Design Museum
Progetto di allestimento Antonio Citterio Patricia Viel Interiors

fino al 14 dicembre 2014
Selezione di Michele De Lucchi

Triennale Design Museum
Viale Alemagna 6, Milano

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