Balland ha sviluppato nella sua pratica professionale e didattica un forte interesse verso la carta stampata, che è al centro del workshop e della mostra che ne presenta i risultati. Nei mesi precedenti, Balland con Valentina Sansone ha visitato le stamperie di Angelo Colombo, Giorgio Lucini, Felice e Gianni Nava, Massimo e Michele Pizzi. Da queste interviste sono stati tratti gli spunti per coinvolgere un gruppo di giovani grafici e giornalisti di scuole milanesi in un workshop che ha trasformato in una officina tipografica gli spazi della sede di Milano dell'Istituto Svizzero di Roma, e si è inserito in un contesto – quello della grafica milanese – già attento alla riscoperta delle tecniche di stampa (da Lucio Passerini all'Officina Nove Punti).
Il Museo della stampa e stampa d'arte a Lodi ha messo a disposizione caratteri tipografici in legno e piombo e un torchio da stampa Stanhope dell'Ottocento, insieme a un tirabozze. Ludovic Balland e Emmanuel Crivelli, grafico ticinese con studio a Berlino, hanno chiesto ai partecipanti di commentare una serie di frasi estrapolate dalla conversazione con i Pizzi, eredi di una delle storiche stamperie di area milanese. Alle constatazioni sullo stato della stampa in Italia e ai ricordi di un'eccellenza internazionale forse perduta ("Siamo come dei panda in via di estinzione, dovremmo essere considerati una specie protetta" o "La speranza è che i cinesi si arricchiscano velocemente, molto velocemente"), i partecipanti hanno risposto con altrettanti designers' statement, avviando un dialogo in cui le preoccupazioni per lo stato delle cose non possono essere facilmente superate, se non con l'uso dell'ironia: "We are like pandas, it's time to live in a zoo", "Buying a book will be a big thing" e "Chinese, stay here! We are around the corner".



La mostra prosegue fino al 28 febbraio 2013 in via Vecchio Politecnico 3, presso la sede di Milano dell'Istituto Svizzero di Roma.





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