Acciaio ‘caldo’ per il Pont Trencat

Per sottolineare l’intervento di restauro del ponte spagnolo, gli studi di ingegneria Xavier Font Solà e Alfa Polaris SL (che hanno lavorato con Sapic, Tamansa e Arcelor) hanno scelto di utilizzare l’acciaio patinabile.

Troncato dal 1811, quando nel corso delle guerre napoleoniche una delle sue arcate fu distrutta, il Pont Trencat, una cinquantina di chilometri da Barcellona, è stato restaurato pochi anni fa. Attraverso un attento studio geologico delle rovine e un’approfondita ricerca sui documenti storici d’archivio per conoscerne la morfologia, è stato possibile ricostruire il percorso del ponte e la geometria della parte mancante, quasi certamente ad arco acuto o semicircolare.

Per sottolineare l’intervento, gli studi di ingegneria Xavier Font Solà e Alfa Polaris SL (che hanno lavorato con Sapic, Tamansa e Arcelor) hanno scelto di utilizzare un materiale che si staccasse in modo evidente, ma al tempo stesso armonioso, dalle rovine in pietra: l’acciaio patinabile. Un acciaio speciale in grado cioè, con l’esposizione agli agenti atmosferici, di sviluppare una patina. Due i vantaggi: oltre a formare un film protettivo, questo strato di ossido dona al materiale un particolare colore ‘caldo’.

Dopo quasi due secoli, il ponte collega dunque di nuovo le sponde del fiume Tordera e i paesi di Sant Celoni e Santa Maria de Palautordera (Associazione Pont Romà 2000), committenti e promotori dell’iniziativa.

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Acciaio ‘caldo’ per il Pont Trencat

Per sottolineare l’intervento di restauro del ponte spagnolo, gli studi di ingegneria Xavier Font Solà e Alfa Polaris SL (che hanno lavorato con Sapic, Tamansa e Arcelor) hanno scelto di utilizzare l’acciaio patinabile.

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