La mostra di Grcic alla Galerie Max Hetzler è una sorta di parco giochi dove i suoi vecchi progetti, ormai considerati classici, convivono con disegni recenti, modelli, ispirazioni e riferimenti.
Riconosciuto come uno dei più importanti designer industriali di oggi, Konstantin Grcic crea progetti che sono caratterizzati da semplicità e comprensibilità di forma e materiale e, al tempo stesso, provocatori in modo ironico.
Nei suoi oggetti, tecniche di produzione all’avanguardia e materiali tecnologicamente avanzati si collegano ai classici del design. I suoi prodotti vanno oltre le loro qualità funzionali, catturano il nucleo espressivo di un oggetto e sorprendono con componenti sperimentali, senza perdere in acutezza formale. “Playtime”, la mostra di Grcic alla Galerie Max Hetzler, è una sorta di parco giochi dove alcuni suoi progetti già considerati dei classici, come la Chair_One, la lampada Mayday o il tavolo Pallas sono affiancati a progetti recenti, modelli, ispirazioni e riferimenti alle mostre precedenti. In modo giocoso, si creano nuovi collegamenti tra gli oggetti nello spazio, che offrono un primo e inaspettato spaccato dell'opera completa del progettista. Così, alcuni dei disegni di Grcic sono in mostra come pezzi unici. Pallas per esempio, contrariamente alla sua controparte commerciale, è proposta con una finitura extra-lucida, lo sgabello Miura in una variante bicromatica e la sedia Medici in forma diversa che è il risultato di una lunga esposizione agli agenti atmosferici.
Una dei progetti più recenti in mostra è l'installazione luminosa e sonora Epocsodielak (contrario di caleidoscopio), nata a seguito di una collaborazione nel 2016 con il graphic designer Mirko Borsche, che sarà esposta per la seconda volta in assoluto alla Galerie Max Hetzler. Composta da un laser, luci stroboscopiche, luci di palcoscenico e faretti LED colorati, altoparlanti e una macchina del fumo, Epocsodielak forma un'enorme macchina mobile per discoteca. Il suo design ridotto al minimo indica a fatica la potenza impressionante che può scatenare con il semplice utilizzo di uno smartphone, capace di trasformare ogni ambiente in un club.
Tent, una costruzione a forma di vela, occupa allo stesso modo lo spazio espositivo in maniera insolita e raccoglie le condizioni architettoniche. La tenda come la forma più elementare di abitazione – una barriera fragile tra spazio privato e pubblico – è montata a parete e diventa un sito semi-protetto. In Goethestrasse, Tent è installata dal lato opposto alla stampa Panorama, un paesaggio urbano immaginario, e offre una vista dalla finestra su quello che sembra un esterno. Così, con metodi molto semplici, Grcic crea una situazione raccolta nello spazio pubblico della mostra e sottolinea il suo approccio, che riconsidera le strutture date mediante l’uso di mezzi ordinari.
5 novembre – 23 dicembre 2016 Konstantin Grcic. Playtime Galerie Max Hetzler
Goethestrasse 2/3, Berlino