Come spiega la curatrice Daniela Lotta “l’instabilità, la rigenerazione, la volontà di non staticizzare l’opera sono elementi costanti nella ricerca di Nico Vascellari. In mostra questi aspetti sono esaltati dall’indole metamorfica del materiale ceramico e resi visibili dall’istallazione Earthrise: una struttura in ferro con due lampadine, a intermittenza e di intensità differente, che ruotando su se stessa conferisce alle sculture collocate attorno ombre mobili capaci di generare presenze evanescenti, provocando nello spettatore illusioni percettive e una sensazione di disorientamento. Centrale nel lavoro dell’artista è la tensione alla primordialità, mediata in alcuni casi dall’azione comportamentale – spesso legata al rituale – e dal suono. Sonorità noise come quelle che vibrano nello spazio della mostra, in grado di evocare la forza primigenia della natura”.

Il potere suggestivo dei lavori che compongono “Carnival Of Souls”, la loro vertiginosa carica visionaria, conferma la capacità di Vascellari di attivare zone di relazione tra elementi provenienti da diverse forme di conoscenza: dall’antropologia all’etnografia, dalla filosofia alla cultura popolare.