Il dispositivo che purifica l’aria utilizzando le alghe

EcoLogicStudio’s AIReactor in mostra alla Design Week, è parte di una collezione di prodotti realizzati con un biopolimero creato con alghe .

Lo studio di architettura e design ecoLogicStudio ha presentato AIReactor, un nuovo purificatore d'aria che utilizza le alghe per purificare l'aria al posto dei costosi e non sempre sostenibili filtri di plastica o mesh. Il design unico dell'AIReactor lo fa sembrare un'elegante attrezzatura da laboratorio. Una struttura alta un metro in compensato di betulla tagliato a CNC, sostenibile e completamente riciclabile, sostiene una grossa ampolla di vetro, il "fotobioreattore".

Il vaso trasparente può contenere fino a 10 litri d'acqua in cui viene versata una speciale soluzione di microalghe, che aiuta a pulire l'aria assorbendo anidride carbonica e altri inquinanti e aggiungendo ossigeno. L'aria si muove attraverso le alghe grazie al reattore posto alla base, imitando le onde dell'oceano per aiutare le alghe a crescere, in questo modo favorendo la produzione di circa 7 grammi di nuovo biomateriale al giorno.

I rifiuti organici prodotti dal processo di purificazione vengono poi raccolti e utilizzati per creare un biopolimero in modo completamente circolare e sostenibile. AIReactor, infatti, fa parte di una collezione di tre pezzi, chiamata PhotoSyntetica, che comprende anche uno sgabello stampato in 3D e un anello realizzato da ecoLogicStudio proprio con questo polimero.

“La collezione nasce dal sogno di far crescere la città del futuro a partire dai rifiuti e dall'inquinamento della nostra attuale civiltà fossile", afferma il dottor Marco Poletto, co-fondatore di ecoLogicStudio. "Più che prodotti, questi primi tre oggetti sono strumenti per avviare un processo collettivo di ri-metabolizzazione urbana".

AIReactor, insieme al resto della collezione, è in mostra alla Settimana del Design di Milano. Lo sgabello stampato in 3D presenta un corpo a coste e un design organico ed è stato creato in collaborazione con il Synthetic Landscape Lab dell'Università di Innsbruck. È realizzato con un materiale bioplastico che composto al 30% dal biopolimero derivato dai sottoprodotti delle alghe dell’AIReactor.

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