È vero che non sfoggia grandi ‘spettacoli’ e, dato che a Liverpool questi hanno sempre un’ottima accoglienza, qualcuno può pensare che si sia perduta un’occasione, benché declassarla a presunzione curatoriale non colga il punto essenziale.
La Biennale di Liverpool fa parte di un più vasto e perdurante dialogo che verte sul futuro della città. La direttrice Sally Tallant ha un programma, un piano decennale fondato sulla ricerca integrata in architettura, in urbanistica e in arte.