Il sociologo Paul Gilroy, nel suo lungo saggio Black Atlantic. L'identità nera tra modernità e doppia coscienza (Meltemi editore) ci ha fornito uno dei testi più esaustivi in materia. Gilroy stila un'analisi critica sul tema dell'identità di colore, con il fine di delineare i contorni storici della cultura nera transatlantica, letta anche attraverso la produzione letteraria e poetica, artistica e musicale. L'autore è molto attento a sottolinearne l'aspetto sincretico e al tempo stesso prende vigorosamente le distanze sia dal primitivismo, sia dai fiacchi modelli esotici. In ambito artistico, una delle rassegne più illuminanti sull'argomento l'ha prodotta lo scorso anno la Tate Liverpool, che sulle tracce del libro di Gilroy aveva realizzato Afro Modern: Journey through the Black Atlantic, una mostra basata su un percorso scientifico accurato, raccolta attorno a 140 opere, suddivisa in sezioni tematiche, in cui veniva messo in luce sia l'impatto e l'influenza delle diverse culture nere—africane, caraibiche e sud americane—nell'arte occidentale sia l'esatto opposto.
La Rubell si trova a ridosso del quartiere portoricano Little San Juan, noto anche come El Barrio, nato come abusivo, i cui abitanti non vedono di buon occhio tutti questi cambiamenti così glamour, che hanno provocato un incremento dei prezzi dei beni di prima necessità.