La lezione di oggi

Il progetto di rinnovamento della Hayes Primary School, di recente realizzato da Hayhurst and Co. a Croydon, è molto più di una forma seducente e offre alla società civile nuove possibilità.

La lezione di oggi


Questo articolo è stato pubblicato su Domus 970, giugno 2013


Pieno di carattere, vivace, accuratamente misurato nei rapporti con l’edificio scolastico preesistente e l’ambiente naturale limitrofo: l’ampliamento della Hayes Primary School, recentemente realizzato da Hayhurst and Co. in un verde sobborgo di Croydon, s’impone quale risposta nitida, puntuale e finanziariamente sostenibile a una nuova stagione che prevede in Inghilterra, nel settore dell’istruzione, una politica utility-chic di livello qualitativo meno che mediocre.

La lezione di oggi
In apertura e sopra: l’ingresso della Hayes Primary School di Croydon, città a sud di Londra. L’ampliamento, studiato per accogliere 105 nuovi alunni, si compone di quattro classi, un laboratorio d’informatica, una sala comune e una corte centrale a cielo aperto, adibita ad area giochi.

“Uniformità nell’altezza degli edifici”, “forme ortogonali”, “cornici in cemento a vista”, “rientranze contenute”: per quanto sembrino provenire da un manifesto funzionalista riemerso dalle nebbie del passato, queste sono in realtà voci estratte dalle nuove direttive progettuali del Governo britannico per l’edilizia scolastica, ma anche una risposta alla presunta vanità del programma “Building Schools for the Future” del New Labour, bloccato con grande solerzia lo scorso anno dal segretario di Stato per l’Educazione, Michael Gove.

Il nuovo orientamento deriva dalle raccomandazioni stilate da uno specialista in punti vendita, note accompagnate da un’abbondante dose di retorica sul genere austerity-chic, che parifica l’architettura a uno spreco di denaro, argomentando in modo vacuo su come la buona edilizia scolastica non incida minimamente sui risultati accademici.

La lezione di oggi
Le aule presentano ampie superfici vetrate e hanno un accesso diretto all’esterno. In questo modo sono in contatto con il contesto: una zona semirurale separata dalla strada da un gruppo di vecchi alberi

A tutto vantaggio di questa logica, imprese importanti come Willmott Dixon hanno dato avvio alla produzione in serie di nuove scuole“chiavi in mano”, progettate in modo spietatamente utilitaristico e tali da offrire, almeno in apparenza, una soluzione perfetta per qualsiasi esigenza a tutte le amministrazioni locali costrette a dotarsi di nuovi edifici scolastici in maniera veloce ed economica. Le scuole di domani saranno certamente di pronta realizzazione e a basso costo: almeno, a breve termine.

Saranno anche costruite dalla stessa impresa edile e avranno le qualità spaziali di un centro commerciale di periferia. Il loro legame con il sito si limiterà a un sottile velo di materiali ‘pseudo-locali’, usati per ammorbidire le richieste dei progettisti. Gli spazi limitrofi saranno costituiti da ritagli di terreno lasciati scoperti da volumi standardizzati.

La lezione di oggi
Il volume nell’angolo est del complesso scolastico ospita due aule. La tessitura metallica riflette i colori del cielo, il passaggio delle nubi e gli alberi circostanti

Tutto il loro rapporto con la comunità didattica si limiterà a poco più che permettere ai bambini di decorare la porta della loro aula con l’immagine di un animale. Il portavoce di questa nuova politica ha suggerito che “è possibile progettare la propria scuola seduti di fronte alla tv, un giovedì sera”. È chiaro allora che Nick Hayhurst e il suo team hanno tenuto il televisore ben spento mentre progettavano la Hayes Primary: il loro intervento nasce da un’attenta analisi delle condizioni esistenti e ha portato a un ragguardevole rinnovamento della vecchia struttura. L’originale costruzione degli anni Cinquanta era una raccolta senza pretese di ‘scatole’ di mattoni in stile vagamente scandinavo, arretrate rispetto alla sinuosa Hayes Lane e poste a proteggere i campi da gioco sul retro del sito.

Successive integrazioni, realizzate per ospitare un numero crescente di studenti, ne hanno compromesso linearità e possibili ampliamenti,e lo stesso ha fatto un primo studio di fattibilità che ha proposto un nuovo blocco di classi in cima al parco giochi. Hayhurst, al contrario, ha suggerito per la scuola una dilatazione sul lato anteriore, sfruttando al massimo una striscia di prato inutilizzata e rimpiazzando efficacemente un prospetto frontale, altamente reticente, con l’immagine di una scuola totalmente rinnovata.

La lezione di oggi
L’elemento principale del progetto d’interni è il “muro deposito”: una parete lignea con uno spessore di 65 cm che accoglie al suo interno scaffalature, nicchie, librerie e sedute. Il “muro deposito” è costruito con pannelli laminati di legno.

Le nuove aule sono affacciate sulla strada principale e circondano la struttura originale, trasformando la sua forma a C in un ovale con una corte centrale. Sono, inoltre, rivestite con un gesto formale meravigliosamente contraddittorio: l’installazione di un alto schermo di acciaio inossidabile perforato, perfettamente lucidato per riflettere il cielo e gli alberi circostanti e collocato a un’altezza tale da dissimulare la vista della costruzione originaria.

Grazie a questa soluzione, l’edificio riesce ad apparire insieme sfuggente e deciso, e questo gioco di specchi ha determinato una serie d’interessanti dialoghi sulla progettazione e il montaggio in sito di numerosi modelli in scala reale, usati per verificare che la parziale sparizione della struttura creasse l’effetto voluto.

La lezione di oggi
La segreteria della scuola

In considerazione dell’area circostante—che combina sinuose strade di campagna, ville in mattoni di stile modernista e un campo di volo di epoca bellica—, la soluzione appare stranamente contestuale e può essere anche vista come un brillante approccio al progetto contemporaneo: un affabile esempio di architettura attuale appena visibile, un’installazione del genere di Time and Relative Dimensions in Space di Mark Wallinger, riconfigurata per far colpo su un sottocomitato alla pianificazione. Il nuovo edificio opera abilmente con le condizioni preesistenti anche negli interni.

La struttura originale presentava un corridoio centrale di collegamento, il quale, molto più ampio di quanto non fossero i requisiti standard, era cambiato nel tempo per ospitare scaffali della biblioteca, depositi e spazi didattici informali.

L’ampliamento disegnato da Hayhurst prende questa disposizione e l’applica ai nuovi spazi di circolazione. Proprio come nell’organizzazione originaria, questi hanno più l’aspetto di aule che di corridoi, mentre i depositi sono stati razionalmente ricavati all’interno di una spessa parete centrale, realizzata con pannelli di legno laminato lamellare dall’aspetto rassicurante.

La lezione di oggi
Le aule presentano ampie superfici vetrate e hanno un accesso diretto all’esterno. In questo modo sono in contatto con il contesto: una zona semirurale separata dalla strada da un gruppo di vecchi alberi

Dietro alla parete sono collocate le aule, raggruppate a coppie e accessibili attraverso porte sovradimensionate che permettono alle lezioni, se necessario, di allargarsi al corridoio. Con la loro moquette verde e le superfici in laminato lamellare di color sabbia, gli interni delle classi sembrano un piccolo Super Mario World, peraltro addolcito dai muri intonacati in bianco e dalle sue vetrate esterne che permettono a ogni aula di avere una porta su uno spazio aperto intorno al perimetro dell’edificio.

Questo rapporto diretto con l’ambiente circostante è percepito come qualcosa che appartiene a un’epoca ormai andata e offre agli insegnanti il privilegio di un’autonomia tonificante nella gestione della classe. Una maestra ha sottolineato che le tapparelle verde smeraldo, montate alle finestre della sua aula, le consentono di vedere i genitori radunarsi alla fine delle lezioni, senza che questi ultimi possano sbirciare all’interno e disturbare la didattica.

La lezione di oggi
La sala principale è delimitata da pannelli che si chiudono a pacchetto, lasciando in comunicazione questa stanza con il corridoio adiacente

La nuova scuola mette a segno una serie d’interventi particolarmente riusciti in rapporto all’edificio originale: per esempio, i pannelli a pacchetto che aprono la sala d’ingresso preesistente verso il corridoio. Essi incrementano in modo sostanziale il senso spaziale del salone, rivelando che il nuovo progetto non poteva permettersi una stanza di maggiori dimensioni.

Un altro elemento è rappresentato dalla piccola rampa di accesso triangolare e dal ponte di osservazione aggiunti al blocco della piscina, che risale agli anni Settanta. Minuscolo spazio tra due volumi di scarsa qualità, la rampa trasforma un elemento funzionale in un inatteso momento di gioia. La scuola ha affisso dei cartelli per ricordare agli alunni che questo spazio aperto sul paesaggio non è un campo giochi—il che dovrebbe essere considerato dagli architetti come un complimento. La nuova Hayes è un edificio economicamente sostenibile,sostenibile, che impara dai programmi idealisti del passato.

I prospetti della scuola presentano ampie porzioni rivestite con scandole lignee, in modo da dare all’edificio un’apparenza uniforme, ma anche visivamente mossa. Questa scelta materica riflette, allo stesso tempo, la natura boschiva del sito. Il progetto paesaggistico prevede aree piantumate, superfici dure e morbide, definendo così gli spazi didattici e quelli per il gioco

L’uso del laminato lamellare e delle finestre incassate crea l’impressione di una struttura solida, capace di sopportare l’usura, proprio come una scuola del programma “London Board School” di fine Ottocento. I suoi componenti prefabbricati cooperano abilmente, e in modofunzionale, con la forma e le limitazioni del terreno, proprio come le migliori scuole clasp e scola degli anni Cinquanta (il Consortium of Local Authorities Programme e lo Special Second Consortium of Local Authorities)—, al contrario delle soluzioni “chiavi in mano” attualmente sostenute dal Governo inglese.

Mentre la retorica di Gove associa l’architettura a stravaganze inutili, Hayhurst and Co. ha sfruttato al massimo il potenziale di un sito complesso, rivitalizzato gli spazi esistenti e donato alla scuola un nuovo volto esterno—il tutto per mezzo di un intervento che ammonta a quattro nuove aule. Progetto umile ma ambizioso, la nuova scuola riafferma come l’architettura possa offrire alla società qualcosa in più che curve affusolate e parcelle sconcertanti—e ciò in un momento in cui questo messaggio ha urgenza di essere ascoltato dal settore pubblico britannico. David Knight (@knight_david), designer e scrittore

 

Ultimi articoli di Architettura

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram