Città d'acqua: i 5 progetti di Amsterdam

In poche città logica e progetto urbanistico si corrispondono in maniera così diretta con il progetto dell’acqua come succede ad Amsterdam, fin dalla sua fondazione. Ad Amsterdam la triade città-commercio-porto costituisce un enclave singolare, un'esperienza sempre rinnovata nel tempo che ha mantenuto l’acqua quale fattore chiave dello sviluppo.
Ad Amsterdam una serie di progetti di infrastrutture marittimo fluviali associate alle attività commerciali, costruiscono in maniera simultanea il porto e la città. Questa convergenza è riflessa nei cinque momenti chiave dello sviluppo urbano:
• La fondazione alla fine del sec XIII
• Il primo grande progetto come porto-città all’inizio del XVII sec
• La proposta di espansione nella seconda metà del XIX sec
• Il Plan Zuid di Berlage del XX sec
• Il Piano di Estensione (AUP) del XX sec
• La costruzione del sistema di città nel Randstad in continuità con il progetto della Linea d’Acqua (cfr. related articles).
In ognuno dei progetti si può ritrovare un progetto di città sempre associato a un progetto dell’acqua, fortemente condizionati entrambi dal contesto economico e dalla viabilità commerciale dell’insediamento. Si può dire che i cinque momenti disegnano cinque città frutto di cinque forme di interscambio tutte associate all’acqua.
Sono due gli aspetti che condizionano il vincolo così diretto fra i progetti di cittaà e i progetti d’acqua. Il primo più evidente, è l’ubicazione dell’insediamento nella confluenza fra il fiume Amstel e il suo estuario, il Lj, al di sotto della quota del livello del mare. È un contesto naturale dinamico, variabile, che si cerca di controllare attraverso un processo di appoderamento, basato sulla costruzione delle grandi dighe. Il secondo aspetto è la presenza di una società borghese emergente capace di inventarsi un nuovo spazio commerciale, la borsa, sviluppando così l'attività finanziaria più fiorente in Europa. Il nuovo commercio vincolato ad un sistema portuale marittimo-fluviale e uno sviluppo della ingegneria idraulica saranno i due fattori che marcheranno e condizioneranno i cinque momenti di crescita della città e i suoi corrispondenti progetti dell’acqua.

1270: la fondazione.
Una diga sull’Amstel, un ponte, un porto e i canali-strada-molo

Un ponte sul fiume e una muraglia/diga che circonda un insediamento di 110 x 300 metri segnano la fondazione di Amsterdam. Una forte spinta commerciale marittima e la posizione strategica fanno crescere la città e aumentano i canali. Il porto chiude le sue muraglie proprio sul Lj e la città si converte in un enorme mercato in cui le barche effettuano gli scambi caricando e scaricando le navi ancorate al lato opposto della muraglia. Il fiume comincia a coprirsi parzialmente generando quel che sarà la piazza Damm, spazio nevralgico della città in cui si insedierà il municipio. Secoli più tardi si realizzerà lì vicino, l’edificio della Borsa che sorgerà su una nuova copertura del canale.
Gli accrescimenti avvengono per addizione dei canali associati a strade-molo. Fino a questo momento la città si mantiene dentro un perimetro murato tra gli attuali canali Herengradt ad ovest e Oude Waal ad est. In tutto due stretti canali interni ai due lati dell’ Amstel, associati ad una struttura viaria a forma di spina e ad un canale esterno difensivo, vincolato alla muraglia. La città rimane inscritta in un rettangolo di circa 650m per 1.200m nel senso longitudinale del Amstel.

1609: un porto-città.
Il Piano dei tre canali, degli spazi pubblici e delle regole edilizie

Il sec XVII sara il secolo d’Oro per Amsterdam con l’apertura di rotte commerciali verso l’estremo oriente e la rinascita culturale. Amsterdam si converte nel luogo più importante per lo scambio di beni in Europa e diventa il maggior centro finanziario del mondo. Un apogeo che conduce alla formazione del piano conosciuto come “Piano dei tre canali” che si realizzerà tra il 1612 e il 1665. È il periodo in cui si realizzarono i quartieri e le case più appariscenti. La città passa da una sup. di 180ha ad una di 720ha in soli 40 anni. Il fronte marittimo passa a più di 3km di lunghezza e la profondità della citta si amplia a circa 2 km.
Oltre a tre nuovi canali il piano progetta anche continuità pedonale e viaria attraverso più di cento ponti e la interconnessione dei canali attraverso piccoli canali in forma radiale. Contemporaneamente il primo canale fu “declassato” a fini residenziali e commerciali.
I terreni, una volta espropriati, furono parcellizzati in modo da rendere più semplice e agile la gestione del progetto. Gli isolati di circa 100x300 afferenti i canali principali si dividevano così in particelle di 6/7 metri di facciata per 50 di profonditaà. I suoli così configurati furono rivenduti ai commercianti con strette e dettagliate prescrizioni in quanto ad edificazione, limitazione della profondità e altezza massima. I negozi furono consentiti solo negli stretti canali radiali di interconnessione che è dove si trovano anche attualmente.

1925: Berlage e il Piano ZUID.
L’acqua e il verde nella città dei parchi

È il momento delle politiche di ampliamento e risanamento urbano, i disagi della industrializzazione sono ormai evidenti, si risentono gli influssi del movimento igienista britannico; il nuovo modello di espansione di Van Niftrik è strutturato secondo quartieri e tracciati concepiti intorno ad un sistema di parchi (tra i quali emerge il Vondelpark).
Si aggiungono ancora due canali concentrici uno dei quali sul tracciato dlel’antica muraglia, l’altro come filo che raccorda i parchi con ruolo fondamentale nel progetto degli spazi pubblici e del tempo libero, allontanandosi pertanto dal ruolo di infrastruttura affidato ai canali fino ad allora. Nella proposta di risanamento è presente anche una linea ferroviaria. Il piano fu rifiutato.
Il cambio radicale avviene con il piano ZUID di Berlage che si realizzerà tra il 1925 e il 1940. Ampi viali giardino alberati si combinano con piccole e familiari strade di quartiere. Ogni piccola unità vicinale ha un suo proprio spazio libero con una edificazione che mescola diverse classi sociali fra loro e che prende dignità da ingegnosi giochi di facciata in mattoni a vista configurando gli isolati monumentali della scuola di amsterdam. Berlage ordina una espansione urbana ad ovest dell’Amstel, ad una distanza di circa 4km separandosi dalla città consolidata con un canale che unisce i due frammenti allargati di circa 2 km per 900 m impiantati a 1.5km dall’ultimo dei 3 canali. In questo punto l’acqua sottolinea chiaramente il limite nord della attuazione unendo il Nieuwe Meer, lago situato a sud-ovest di amstdam con l’Amstel, e rientra parzialmente nell’estremo sud-est integrandosi nel Beatrixpark.

1934 - l’AUP di Cor Van Eesteren.
Linee gialle, verdi e azzurre: il “quadrato scozzese” e il nuovo porto ad occidente.

Il porto si sposta ad est, la città si espande ad ovest. Cor Van Eesteren pensa il nuovo piano per Amsterdam. Nel 1929 pone prioritariamente la localizzazione di un grande lago urbano lo Sloterplas a 1 km dal limite ovest della città consolidata, al quale giungono i prolungamenti di alcune delle principali vie radiali della cittaà. Si tratta di una grande estensione di acqua di circa 2 km in direzione nord-sud e di circa 900m di ampiezza che costituisce la “rotula” centrale intorno alla quale si organizzano i diversi distretti che compongono la nuova espansione. Lo Sloterplas è lo spazio di riferimento, ma è anche il gran deposito idrico regolatore, che permette il controllo delle acque e che si situa nei terreni meno elevati in modo da renderne più facile la realizzazione.
I distretti hanno strade e frange di parchi disposti lateralmente sulle colline verdi intorno al lago costruendo una struttura spaziale variata e ricca nei contenuti.
Le linee gialle del traffico, quelle verdi dello spazio libero e le linee azzurre dei canali formano tre reti individuali autonome, che si uniscono solo in alcune occasioni in coppia o terna per seguire successivamente il proprio percorso. In questa rete le aree in rosso destinate alla nuova edificazione si riempiono in maniera abbastanza indipendente. Questi gli elementi che generano la struttura della nuova città, la combinazione delle reti in un sistema urbano progettato, si converte in una matrice aperta che determina una città plurale formalmente e funzionalmente.

Canali, Porto e Lago: il dialogo della città con l'acqua
Acqua dunque, come rete integrata al sistema urbano; porto come città -dunque- esteso al pari della superficie residenziale; lago come grande invaso -dunque- regolatore dei cicli naturali delle maree. Elementi in cui natura e artificio umano lavorano insieme nel determinare le grandi decisioni territoriali, dilemma delle espansioni urbane.

Emilia Antonia De Vivo
Julian Galindo, prof. di Urbanistica -Universitat Politecnica de Catalunya- Barcelona.
Annalisa Giocoli, architetto -Servizio Pianificazione Territoriale MMAM- Barcelona.

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