Come sintesi dell’avvicinamento alle intenzioni del fotografo, si percepisce che il lavoro di Paraggio è una forma di approfondimento del luogo inteso come un microcosmo a se stante. Essere presente in uno spazio, avendo possesso e pratica di una procedura per l’osservazione, dove l’estrema attenzione e calma rappresentano gli strumenti per la messa in atto della fotografia. Il rilievo e la definizione degli elementi circostanti sembrano essere il suo leitmotiv.
Le sue fotografie dimostrano un apparente assenza di scopi, ma in realtà sono l’evidenza di una fortissima necessità di relazione con il luogo. Un’atteggiamento meticoloso e rigoroso, quasi di metodologia becheriana, emerge dalla visione di queste immagini che vogliono riportarci spiritualmente nei posti rappresentati, ma che in realtà ci consentono soprattutto di conoscere oltre il visibile apparente e ci invitano a un intimo matrimonio con gli elementi descrittivi del paesaggio.
L’architettura, il fascino storico dell’edificato, la manipolazione umana delle materie prime, l’integrazione e il rapporto con la forza della natura, sono il veicolo interpretativo per la lettura e la visione di questa serie di fotografie che dimostrano la profonda sensibilità dell’autore.
Nato nel 1964 a Paderno Dugnano (MI), Gaetano Paraggio vive ed opera a Bellizzi in provincia di Salerno. La sua propensione all’osservazione di ciò che lo circonda lo porta ad approfondire il lavoro di grandi fotografi come Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, i coniugi Becher e a sviluppare una propria visione degli spazi all’interno dei canoni del paesaggio contemporaneo.
Ha collaborato e collabora con fotografi italiani ed europei in progetti fotografici di carattere culturale sempre sulla tematica del paesaggio.