Spesso sono spazi che utilizziamo con una frequenza tale da poter essere considerati luoghi familiari: una fermata della metropolitana, una piazza ipogea, alcune stanze della casa (il bagno ad esempio)... Spazi frequentati ma non utilizzati, spazi guardati ma non visti, spazi rilevati ma non memorizzati.
Gli androni sono luoghi progettati, costruiti con lo scopo di una funzione assegnata, ma restano invisibili; restano invisibili perché non sono quasi mai il palcoscenico di nessuna recita emotiva. L’estetica sospesa degli androni, creata da un pensiero funzionale e progettuale, rimane per lo più immobile negli anni, senza che quasi nessuno se ne occupi. Gli androni sono il tempio di un rito che è quello dell’ingresso nella casa o dell’abbandono della casa.
Luca Rubino, urbanista, e fotografo per passione, vive a Milano. Preferisce ancora lavorare con la pellicola, in tutti i suoi formati e in bianco e nero. Ogni giorno esce con una delle macchine fotografiche che colleziona, e scatta.