Il percorso dalla città di Brest fino a Pinsk è stato scandito dalle visite alle numerose chiuse presenti lungo il tragitto. Duecento anni fa, questa via fluviale era interamente percorribile e, sotto il regime sovietico, passavano lungo questo canale oltre 2 milioni di tonnellate di merce. Oggi, la situazione è completamente diversa: il canale è prevalentemente utilizzato per il trasporto di grossi tronchi d'albero e materiali inerti prodotti dalle industrie locali, con un'affluenza nettamente inferiore. Alcune delle chiuse presenti sono ancora in legno, la loro costruzione risale alla prima metà del Novecento, le poche ricostruite in cemento negli ultimi anni, sono provviste di piccoli impianti idroelettrici, a ottimizzare tutte le risorse disponibili anche se i dislivelli non sono notevoli. Le chiuse riescono a tenere sotto controllo e stabili i livelli delle acque così da poter essere percorribili nel periodo che va da metà marzo a metà novembre. Nei restanti mesi dell'anno, l'intera rete fluviale è ghiacciata. Uno dei punti più suggestivi è il monumento che segnala il punto più alto dove le acque si separano: da una parte verso il mar Baltico e dall'altra verso il mar Nero.
Belarus Watergate
Con il resoconto fotografico di un viaggio da Danzica a Istanbul, Nico K. Tucci ha documentato la situazione attuale della via fluviale che collega il Mar Baltico al Mar Nero, concentrandosi in particolare sulla realtà bielorussa.
Il percorso dalla città di Brest fino a Pinsk è stato scandito dalle visite alle numerose chiuse presenti lungo il tragitto. Duecento anni fa, questa via fluviale era interamente percorribile e, sotto il regime sovietico, passavano lungo questo canale oltre 2 milioni di tonnellate di merce. Oggi, la situazione è completamente diversa: il canale è prevalentemente utilizzato per il trasporto di grossi tronchi d'albero e materiali inerti prodotti dalle industrie locali, con un'affluenza nettamente inferiore. Alcune delle chiuse presenti sono ancora in legno, la loro costruzione risale alla prima metà del Novecento, le poche ricostruite in cemento negli ultimi anni, sono provviste di piccoli impianti idroelettrici, a ottimizzare tutte le risorse disponibili anche se i dislivelli non sono notevoli. Le chiuse riescono a tenere sotto controllo e stabili i livelli delle acque così da poter essere percorribili nel periodo che va da metà marzo a metà novembre. Nei restanti mesi dell'anno, l'intera rete fluviale è ghiacciata. Uno dei punti più suggestivi è il monumento che segnala il punto più alto dove le acque si separano: da una parte verso il mar Baltico e dall'altra verso il mar Nero.