La mostra si apre e si chiude con due pezzi in cui l’acqua crea effetti di luce che a sua volta evocano tempi opposti: Big Bang, 2014, utilizza una luce stroboscopica per trasformare un getto d’acqua in una scultura effimera, mentre Beauty, 1993 presenta l’apparizione luminosa di un arcobaleno che si sposta e appare attraverso una tenda di fine nebbiolina che cade attraverso un fascio di luce.
L’opera centrale che dà il titolo alla mostra esamina il rapporto tra i visitatori, l’architettura e la luce. Multiple shadow house, 2010, è una “casa” autoportante in cui le pareti sono schermi. Su entrambi i lati di questi schermi, le ombre dei visitatori vengono proiettate da angoli diversi, attraverso una gamma di colori. L’installazione riproduce il minimalismo dello spazio museale, permettendo ai visitatori di vedere l’ombra casuale e effimera creata da altri visitatori dietro pareti apparentemente opache. Your space embracer, 2004, recentemente acquisita dal MAC, esplora invece la luce in un altro modo: la luce colpisce un anello sospeso ed è proiettata indirettamente sulle pareti e sul soffitto di una stanza. Un po’ come un mago che svela i suoi segreti, Eliasson qui mostra il sorprendente risultato di un effetto di luce insieme alla struttura che la crea.
fino al 8 ottobre 2017
Olafur Eliasson: Multiple Shadow House
MAC, Musée d’art contemporain de Montréal
rue Sainte-Catherine Ouest 185, Montreal