David Claerbout: Olympia

Allo Schaulager, l’ultima monumentale proiezione di David Claerbout racconta la disintegrazione in tempo reale dello stadio olimpico di Berlino: di qui ai prossimi mille anni.

Olympia, l’ultima monumentale proiezione di David Claerbout in mostra allo Schaulager è una riflessione sui concetti di tempo e percezione. Olympia simula in tempo reale il decadimento organico dello Stadio Olimpico di Berlino. Completata dai dati meteorologici correnti e dall’esatta posizione del sole a Berlino, la simulazione è concepita per proseguire nei prossimi millenni.
L’artista belga David Claerbout, 48 anni, ha trascorso diversi anni a ricostruire in modo digitale, pietra dopo pietra, l’imponente Stadio Olimpico di Berlino. Nel marzo 2016 si è arreso al naturale processo di decadimento, in modo da documentare il disgregarsi del monumentale edificio in tempo reale. La simulazione del processo di invecchiamento è stato calcolato per i prossimi millenni, una dimensione temporale che supera di gran lunga  quello dell’umanità.

 

Olympia (The real-time disintegration into ruins of the Berlin Olympic stadium over the course of a thousand years) di David Claerbout comprende due proiezioni monumentali, che rendono il flusso del tempo un’esperienza quasi palpabile. Mentre a livello superficiale non sembra succedere molto, un approfondito rilievo rivela la sottile trasformazione dell’edificio e dei suoi dintorni. Alimentando nella sua simulazione i dati meteo attuali e la posizione del sole a Berlino, Claerbout inoltre è in grado di mettere lo stadio alla mercé degli elementi.

Fig.7 David Claerbout, Olympia (The real-time disintegration into ruins of the Berlin Olympic stadium over the course of a thousand years)
Fig.7 David Claerbout, Olympia (The real-time disintegration into ruins of the Berlin Olympic stadium over the course of a thousand years)
I visitatori dello Schaulager potranno immergersi nella lentezza meditativa di un mondo parallelo. E poiché gli ultimi eventi meteorologici e climatici a Berlino sono integrati nella simulazione, se piove a Berlino, piove in Olimpia; e se sta nevicando lì, anche qui nevicherà. La realtà apparentemente realistica della proiezione è tuttavia completamente deserta. Le uniche presenze in questo mondo artificiale sono il clima e la vegetazione in crescita.

 

Mentre la proiezione in forma di ritratto mostra solo immagini statiche sia del complesso neoclassico sia dei dettagli del pavimento, dell’erba, degli alberi e delle statue degli atleti, la più grande proiezione del formato del paesaggio traccia lo stesso, sognante, movimento della telecamera. Il periodo di mille anni del progetto fa riferimento alla rivendicazione del Terzo Reich di mille anni di dominio, che è lo spirito che ha informato l’inaugurazione del palcoscenico del 1936. Claerbout stesso, in altre parole, concepisce lo stadio Olympia come un tentativo di giustapposizione al declino di una ideologia rispetto al tempo biologico della natura e all’aspettativa di vita di un solo essere umano.


fino al 22 ottobre 2017
David Claerbout: Olympia
Schaulager
Ruchfeldstrasse 19, Münchenstein

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