Risultati
Nessun elemento trovato
Ricerca troppo corta
Synthetic Desert
Con una riduzione radicale degli stimoli ottici e acustici, il Guggenheim di New York presenta un gruppo di installazioni di Dough Wheeler, ideate negli anni Sessanta e Settanta.
Creata più di 40 anni dopo il suo concepimento, il Solomon R. Guggenheim Museum presenta la prima opera mai realizzata di un gruppo di installazioni di Doug Wheeler, progettate durante la fine degli anni ’60 e ’70. “Doug Wheeler: PSAD Synthetic Desert III” presenta una camera semi anecoica, un ambiente ermetico basato su una radicale riduzione delle sensazioni ottico-acustiche.
PSAD Synthetic Desert III è entrata nella collezione Guggenheim nel 1992, insieme a molte altre opere d’arte Minimal, Post-minimal e concettuali degli anni Sessanta e Settanta, acquisiti dal collezionista Giuseppe Panza di Biumo. Synthetic Desert di Dough Wheeler è una riproduzione autorizzata di un opera che potrà essere ricreata dal museo anche in futuro.
Wheeler è più strettamente legato al movimento Light and Space originario della West Coast americana. Da quando ha abbandonato la pittura a metà degli anni Sessanta, gran parte del suo lavoro si è stato basato sulla dematerializzazione ottica dello spazio espositivo. Attraverso una sottile applicazione della tecnologia legata a luce e suono, produce ambienti spaziali immersivi che aumentano la nostra comprensione dell’esperienza percettiva.
dal 24 marzo al 2 agosto 2017 Doug Wheeler: PSAD Synthetic Desert III
a cura di Jeffrey Weiss e Francesca Esmay, con Melanie Taylor Solomon R. Guggenheim Museum
1071 Fifth Avenue, New York