Meret Oppenheim

Il MASI di Lugano presenta il lavoro di Meret Oppenheim, accanto agli esponenti del movimento dada e surrealista e a figure di rilievo nel panorama dell’arte contemporanea.

Meret Oppenheim, Die Erlkönigin, 1940. Olio su cartone,68.5x50.5 cm. Collezione privata
Il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) presenta la mostra “Meret Oppenheim, opere in dialogo. Da Max Ernst a Mona Hatoum”, dedicata a una delle artiste più celebri del Novecento, qui presentata accanto ai maggiori esponenti del movimento dada e surrealista e a figure di rilievo nel panorama dell’arte contemporanea. Attraverso un centinaio di opere, la mostra a lei dedicata documenta il suo intero percorso, dagli esordi nella Parigi dei primi anni Trenta fino alle esperienze non figurative degli anni Settanta e Ottanta.
Meret Oppenheim, Vogel mit Parasit, 1939. Olio su tavola, 10.5x15 cm. Collezione privata
In apertura: Meret Oppenheim, Die Erlkönigin, 1940. Olio su cartone,68.5x50.5 cm. Collezione privata
Qui sopra: Meret Oppenheim, Vogel mit Parasit, 1939. Olio su tavola, 10.5x15 cm. Collezione privata
Le opere esposte evidenziano la fitta trama di rapporti che legarono Meret ai più anziani e spesso già celebri colleghi dell’epoca, ma soprattutto sottolineano il suo autonomo profilo di artista vicina al Surrealismo non per spirito di emulazione, ma poiché riconobbe nel movimento di Breton l’espressione di una sensibilità prossima alla propria: “Non sono io – disse – che ho cercato i surrealisti, sono loro che hanno trovato me”. La mostra permette dunque di emancipare Meret Oppenheim dall’immagine di musa e di modella che in passato ne ha spesso e ingiustamente oscurato l’opera.
Meret Oppenheim, Bon Appetit, Marcel, 1966. Materiali vari, 32x32x10 cm. Collezione privata
Meret Oppenheim, Bon Appetit, Marcel, 1966. Materiali vari, 32x32x10 cm. Collezione privata
Il percorso espositivo si sviluppa in sezioni tematiche ognuna delle quali mette in luce un diverso aspetto e momento del suo processo creativo: dal rapporto di intenso scambio di idee che, al suo arrivo a Parigi all’inizio degli anni Trenta, intrattenne con i colleghi dadaisti e surrealisti, alle composizioni astratte degli anni Settanta.
Meret Oppenheim, Die Waldfrau, 1939. Olio su pavatex, 28x37.5 cm. Collezione privata
Meret Oppenheim, Die Waldfrau, 1939. Olio su pavatex, 28x37.5 cm. Collezione privata

11 febbraio – 28 maggio 2017
Meret Oppenheim, opere in dialogo. Da Max Ernst a Mona Hatoum
a cura di Guido Comis e Maria Giuseppina Di Monte
MASI LAC
piazza Luini 6, Lugano

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